Amalfi-Cava de’ Tirreni. Le disposizioni di mons. Orazio Soricelli per la Settimana Santa
Amalfi-Cava de’ Tirreni. Le disposizioni di mons. Orazio Soricelli per la Settimana Santa.
Carissimi fratelli e sorelle, presbiteri e diaconi, consacrate e consacrati, “la Pasqua verrà” al di là di ogni difficoltà e situazione di emergenza che stiamo vivendo. La Pasqua verrà, perché la vita è più forte della morte e Cristo è il Signore dei vivi e non dei morti. La Pasqua anche in questo tempo imprevisto, difficile, drammatico, ma vissuto da molte persone con dedizione, coraggio, creatività e resistenza, verrà. Questa certezza è una consolazione e ci impone di portare tutti insieme le fatiche e le angosce di coloro che vivono “in prima linea” questo momento di emergenza: i tanti malati, soprattutto coloro per i quali la Pasqua sta avvenendo o è già avvenuta, nella solitudine di una camera sterile; gli operatori del mondo sanitario, a cui va la nostra gratitudine e il nostro incoraggiamento, per la dedizione e l’amore con il quale stanno vivendo il loro lavoro in questo tempo così particolare; le tante persone che vivono con fatica questa condizione di restrizione e clausura imposta, che va a sommarsi ad altri impedimenti e motivi di fatica (pensiamo in particolare ai nostri anziani, a quelli ricoverati in residenze e strutture sanitarie, a chi è rimasto senza lavoro).
La Pasqua verrà anche nella celebrazione della Chiesa universale, in comunione con Papa Francesco che ci sta confermando nella fede; in comunione con tutte le Chiese particolari che vivono in contesti di persecuzione, di guerra, di carestia, di insignificanza.
La Pasqua verrà anche nelle nostre celebrazioni che quest’anno avranno un andamento straordinariamente diverso dalle nostre belle tradizioni, diverso da quanto già avevamo programmato e sognato di vivere insieme. Insieme con i giovani; insieme con tante persone vicine o lontane dalle nostre chiese, ma desiderose di avere in casa il segno dell’ulivo, il segno del grano; insieme con i sacerdoti nel celebrare la Messa del Sacro Crisma e rinnovare le promesse sacerdotali, insieme nell’accogliere i sacri oli nella varie Comunità.
La Pasqua sarà celebrata in modo straordinariamente diverso perché non ci raduneremo in Assemblea. In queste settimane abbiamo già sperimentato il conforto e l’aiuto che ci hanno fornito i mezzi, antichi e nuovi, di comunicazione sociale. Anche in questo modo abbiamo custodito nel cuore dei nostri fedeli quella “voglia di comunità” e soprattutto quel desiderio di celebrazione eucaristica domenicale, di cui tutti avvertiamo la mancanza.
INDICAZIONI PRATICHE PER LE CELEBRAZIONI DELLA SETTIMANA SANTA
1. Indicazioni generali
Considerato il Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (25 marzo 2020), gli Orientamenti per la Settimana Santa della Presidenza della CEI (25 marzo 2020) e tenuto conto dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (22 marzo 2020 e precedenti) e la Comunicazione del Ministero dell’Interno (27 marzo 2020) si stabiliscono le seguenti direttive:
– I Riti della Settimana Santa, secondo le modalità decretate, si svolgeranno a porte chiuse e senza concorso di popolo.
– L’Arcivescovo celebrerà il Triduo Pasquale nella Concattedrale di Cava de’ Tirreni; la scelta è legata all’evitare lo “spostamento” oltre il Comune e ogni rischio di contagio.
Per offrire ai fedeli la possibilità di unirsi in preghiera, le celebrazioni liturgiche, non in concomitanza con le celebrazioni del Santo Padre (Allegato 1), saranno trasmesse in diretta su RTC 4 rete (can. 654 d.t.) e sulla pagina Facebook dell’Ufficio Comunicazioni Sociali,
– Il Calendario delle celebrazioni della Settimana Santa è il seguente: 5 aprile, Domenica delle Palme, S. Messa dal Monte Castello e benedizione alla città ore 9,30;
9 aprile, Giovedì Santo, S. Messa in Coena Domini ore 19,30;
10 aprile, Venerdì Santo, Celebrazione della Passione del Signore ore 16,30;
11 aprile, Sabato Santo, Veglia Pasquale ore 22,30;
12 aprile, Domenica di Pasqua, S. Messa ore 9,30:
– L’Ufficio Liturgico Diocesano preparerà e diffonderà un sussidio per la celebrazione nelle case della Domenica delle Palme, del Giovedì santo, del Venerdì santo, della Veglia Pasquale e della Domenica di Pasqua. L’emergenza di questi giorni può rappresentare l’occasione per apprendere uno stile di preghiera in famiglia, tra genitori e figli, sperimentando la responsabilità battesimale nella gioia di essere “chiesa domestica”.
– Nelle Comunità Parrocchiali la Messa della Domenica delle Palme, la Messa nella cena del Signore, la Celebrazione della Passione del Signore, la Veglia Pasquale e la Messa della Pasqua di Resurrezione avvengono tutte in assenza di popolo, evitando la concelebrazione qualora non fosse possibile adottare il rispetto delle misure sanitarie, a partire dalla distanza fisica.
Pertanto, non si organizzino celebrazioni della penitenza, adorazioni eucaristiche, adorazioni della Croce o Via Crucis, benedizione delle palme e tutte quelle manifestazioni pubbliche che caratterizzano la Settimana Santa nella nostra Arcidiocesi e in particolare in Costiera. Le varie manifestazioni che si svolgevano il Venerdì Santo, possono essere fatte il prossimo 14 o 15 settembre.
– Ogni Parroco è invitato a celebrare nella propria chiesa parrocchiale. Le celebrazioni avvengono secondo i Libri approvati e tenendo conto della conformazione degli spazi liturgici per quanto riguarda le azioni senza concorso di popolo.
– Le comunità religiose possono celebrare il triduo pasquale nelle proprie case.
– Per garantire un minimo di dignità alle celebrazioni della settimana santa, accanto al celebrante sia assicurata la partecipazione di un diacono, dove possibile, di un ministrante, oltre che di un lettore, un cantore, un organista ed eventualmente, uno/due operatori per la trasmissione via web. Queste persone, ove coinvolti in controlli o verifiche da parte delle forze di polizia, non incorreranno in alcuna sanzione. Esibiranno l’apposita autocertificazione prevista per gli spostamenti da casa. In essa sia indicato come motivo dello spostamento “comprovate esigenze lavorative”, la stessa dovrà contenere il giorno e l’ora della celebrazione, l’indirizzo della chiesa ove la medesima si svolgerà. (Nota del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione. Direzione centrale degli affari dei culti del Ministero dell’Interno).
– Le chiese, come da me disposto precedentemente resteranno interdette a tutti i fedeli fino al 14 aprile, quando terminerà il divieto regionale di uscire dall’abitazione, ovvero residenza, domicilio o dimora nella quale ci si trovi, se non per comprovate necessità.
2. Indicazioni particolari
– La Domenica delle Palme sarà celebrata, nelle parrocchie, secondo la Terza forma “Messa del giorno” (senza processione) così come prevede il Messale. La benedizione e la distribuzione degli ulivi benedetti viene rimandata ad una celebrazione successiva, al termine dell’emergenza sanitaria, che assuma il tono del ringraziamento, richiamando l’evento della fine del diluvio annunciato da una colomba con nel becco un ramoscello d’ulivo. Comunicherò una data per tale iniziativa comune a tutta la Diocesi.
– La Messa Crismale viene rinviata ad una data successiva al termine dell’emergenza sanitaria. La data sarà comunicata in tempo utile.
– La Messa nella Cena del Signore viene celebrata secondo il Messale. Al termine non viene fatta la processione all’altare della reposizione e l’Eucaristia viene custodita nel tabernacolo. Si omette la lavanda dei piedi e la processione al termine della celebrazione. In orario stabilito da ogni comunità parrocchiale, servendosi dei mezzi di comunicazione, come già abbiamo sperimentato in queste settimane, senza che ci siano fedeli in chiesa, può essere fatto un momento di adorazione eucaristica.
– Nel Venerdì santo l’azione liturgica della Passione del Signore si svolga secondo i Libri Liturgici. L’atto di adorazione alla Croce mediante il bacio sia limitato al solo celebrante. Nella preghiera universale si aggiunga un’orazione per il momento particolare di pandemia che stiamo vivendo e per i defunti morti in questo periodo (Allegato 2). Essendo a conoscenza che in tante Comunità Parrocchiali dell’Arcidiocesi, la sera del Venerdì Santo c’erano varie manifestazioni pubbliche e sacre rappresentazioni della Passione di Cristo, vista l’emergenza sanitaria di questi giorni, si suggerisce di esporre, nelle ore serali il Crocifisso in chiesa e prevedere, tramite i mezzi
di comunicazione di massa e senza la presenza dei fedeli, un momento di preghiera davanti ad esso.
– La Veglia Pasquale sarà celebrata dall’Arcivescovo nella Concattedrale e dai parroci nelle chiese parrocchiali. Si celebri secondo i Libri Liturgici. Per l’ “Inizio della veglia o lucernario” si omette l’accensione del fuoco, si accende il cero e, senza la processione, si continua con il preconio e la liturgia della Parola. Per la “Liturgia battesimale” si mantenga soltanto il rinnovo delle promesse.
TRE INDICAZIONI PER SITUAZIONI PARTICOLARI
1. La confessione pasquale. Poiché si verificherà l’impossibilità di celebrare il sacramento della penitenza, per la ragionevole e responsabile prudenza legata all’emergenza sanitaria, si ricordi quanto la Chiesa insegna: quando si è sinceramente pentiti dei propri peccati, ci si propone con gioia di camminare nuovamente nel Vangelo e, per un’impossibilità fisica o morale, non ci si può confessare e ricevere l’assoluzione, si è già realmente e pienamente riconciliati con il Signore e con la Chiesa (cf. Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 1451-1452). Pertanto, a misura della sincerità del pentimento e del proponimento, nell’intimità con il Signore si faccia un atto di profonda contrizione e si scelga un gesto di penitenza che in qualche modo ripari al male commesso e rafforzi la volontà di servire il Signore. Non appena venga meno quell’impossibilità, si cerchi comunque un confessore per la confessione e l’assoluzione. L’impossibilità di celebrare il sacramento non impedisce alla misericordia infinita di Dio di raggiungere, perdonare, salvare ogni suo figlio, ogni sua figlia. A seguito della nota pubblicata dalla Penitenzieria Apostolica il 19 marzo 2020 contenente norme per l’assoluzione generale, dispongo che si possa celebrare nelle Residenze Sanitarie Assistite (RSA). I Cappellani, o i Parroci delle Parrocchie in cui insistono le strutture, d’accordo con i Responsabili delle stesse, valutino le necessità e le reali possibilità di intervento.
2. Le celebrazioni degli altri sacramenti in questo periodo di emergenza. In seguito alla nota del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, direzione centrale degli affari dei culti del Ministero dell’Interno, si è chiarito che la celebrazione di battesimi e matrimoni, non sono vietati in sé, in quanto la norma inibisce le cerimonie pubbliche, civili e religiose, al fine di evitare assembramenti che siano occasione di contagio virale. Ove dunque il rito del battesimo si svolga alla sola presenza del celebrante, del padrino/madrina e dei genitori, come pure il rito del matrimonio si svolga solo alla presenza del celebrante, dei nubendi e dei testimoni, e siano rispettate le prescrizioni sulle distanze tra i partecipanti, essi si possono celebrare.
3. Le Messe di prima Comunione e della Cresima. Quando le faremo? Lo zelo sincero, ma anche un po’ ansioso, di presbiteri, catechiste, e di qualche famiglia, si pone questa domanda. Ma che cosa si potrà rispondere se non abbiamo ancora nessuna indicazione di quando potrà essere definita conclusa l’emergenza? E allora, che cosa possiamo immaginare? Che cosa posso suggerire? Ci provo… – Quando finirà l’emergenza e si riprenderà la vita quotidiana la prima cosa che dovremo fare è celebrare l’Eucaristia! Radunarsi, festeggiare, fare suffragio per i defunti, battezzare, confessare, andare a trovare i parenti, gli ammalati, giocare insieme, raccontarci tante cose… – La seconda cosa che dovremo fare è quella che i Parroci hanno sempre fatto, cioè fissare con le catechiste ed i catechisti le date delle prime comunioni. Se devono cambiare rispetto al calendario scritto a settembre, si cambino secondo le opportunità. E si celebrino con gioia anche se il programma del catechismo non è stato ben concluso… Non è forse vero che in quelle occasioni, come per le Cresime, il Parroco dice sempre “queste ragazze e questi ragazzi hanno fatto un bel cammino, anche se .., ma sono contento di presentarli alla Comunità o al Vescovo”. Soprattutto il Parroco loda e ringrazia la comunità educante… per il servizio e la dedizione. Anche quest’anno, e con quali disagi e creatività, hanno servito e accompagnato! Quindi, appena possibile si celebrino le Prime Comunioni! – La stessa cosa faremo per le Cresime. Se rimangono praticabili le date fissate, si celebrino, altrimenti si troveranno date diverse. Carissimi fratelli e sorelle, presbiteri e diaconi, consacrate e consacrati, “la Pasqua verrà”. Nelle nostre chiese domestiche, nelle diverse comunità ecclesiali, nelle chiese parrocchiali, nella testimonianza quotidiana di amore, di responsabilità, di ricerca e di servizio di donne e uomini. Insomma nella “Chiesa universale” che lo Spirito santo ci ha fatto e continua a farci scoprire, la Pasqua verrà! E pur in modi diversi dal solito ascolteremo con gioia l’annuncio pasquale: “il sacerdote con apostolica voce oggi a tutti proclama: Cristo Signore è risorto! Rendiamo grazie a Dio!”
Buona Pasqua!