Coronavirus, in arrivo il vaccino targato Sanofi-Gsk: nello staff il positanese Mauro Tagliaferri

14 aprile 2020 | 20:50
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Coronavirus, in arrivo il vaccino targato Sanofi-Gsk: nello staff il positanese Mauro Tagliaferri

Mentre il mondo combatte questa pandemia, due colossi dei Big Pharma hanno deciso di mettere insieme i propri sforzi, per dare via libera allo sviluppo e la sperimentazione di un vaccino adiuvato (ovvero che potenzia la risposta immunitaria alla vaccinazione) per annientare il Covid-19. Questa soluzione è al vaglio della collaborazione tra la francese Sanofi e i britannici di Gsk: proprio in GlaxoSmithKline Vaccine sta lavorando a questo progetto un positanese acquisito, Mauro Tagliaferri. Responsabile degli acquisti in Gsk ormai da cinque anni, Tagliaferri, che si è formato alla prestigiosa Harvard Business School, nello staff di questo importante progetto si occupa degli aspetti organizzativi ed economici, fornendo valutazioni sul controllo qualità, fondamentali per mettere insieme risorse ed energie. Mauro in questo momento lavora h24 al computer proprio da Positano, in Costiera Amalfitana, dove ha la residenza, ed è collegato continuamente in videoconferenza.

Dal punto specificatamente scientifico, questa alleanza mette le peculiarità dei due colossi farmaceutici: come si apprende da una loro nota, Sanofi contribuirà con lo sviluppo del suo antigene S-proteina Covid-19“che si basa sulla tecnologia del Dna ricombinante, una tecnologia che ha permesso di produrre una corrispondenza genetica esatta con le proteine ​​presenti sulla superficie del virus e la sequenza di Dna che codifica questo antigene è stata combinata nel Dna della piattaforma di espressione del baculovirus, la base del prodotto influenzale ricombinante autorizzato da Sanofi negli Stati Uniti”. I britannici di Gsk, che in Italia hanno sede anche in Toscana a Siena e Rosia, disporranno invece “la tecnologia adiuvante pandemica, l’uso di un adiuvante è particolarmente importante in una situazione di pandemia, poiché può ridurre la quantità di proteine ​​del vaccino necessarie per dose, consentendo di produrre più dosi di vaccino e proteggendo di conseguenza un maggior numero di persone”. Secondo quanto riferisce la multinazionale britannica, il vaccino è candidato ad essere testato per studi clinici nella seconda metà del 2020 e, in caso di successo, sarà disponibile nella seconda metà del 2021.