Covid 19, scienziato israeliano: «Ogni ciclo epidemico dura 70 giorni, poi il virus scompare»

16 aprile 2020 | 18:09
Share0
Covid 19, scienziato israeliano: «Ogni ciclo epidemico dura 70 giorni, poi il virus scompare»

L’arrivo del Coronavirus, come sappiamo, ha colto tutti alla sprovvista: nazioni, popoli, politici, medici e scienziati: nessuno si aspettava che l’inizio del 2020 potesse “regalare questa emozione!”. In questi quasi 2 mesi, abbiamo potuto anche notare come le decisioni di come affrontare l’emergenza siano state diverse e disparate tra le nazioni ed in molti casi addirittura tra i comuni. Il Covid 19 è stato ed è ancora l’argomento più discusso e studiato e tante sono le teorie e le ipotesi circa la sua durata. Molti credono che il caldo uccida i virus e pertanto, questo significherebbe dover aspettare ancora un paio di mesi prima di vederlo andare via. Altri, invece, affermano che, siccome trattasi di un virus sconosciuto e di dubbie origini, potrebbe avere una evoluzione particolare, ben più pericolosa di come è allo stato attuale. La conseguenza di questo ultimo caso è che dovremo imparare a conviverci almeno per un anno ed iniziare a condurre una vita normale prendendo le giuste precauzioni. Secondo il professor israeliano Isaac Ben Israel nei dati che ogni giorno vengono diffusi in tutto il mondo, legati al coronavirus, ce ne sarebbe uno che emerge costante. É il numero 70 e rappresenta la durata complessiva di un ciclo epidemico di Covid 19. Il professore afferma che, analizzando i dati di tutti i Paesi coinvolti dalla pandemia, è possibile trovare delle analogie nell’andamento dell’epidemia. In un’intervista rilasciata a Channel12, ha sottolineato come il virus raggiunga il picco di contagio entro 4/6 settimane per poi cominciare una fase discendente che si concluderebbe intorno all’ottava/nona settimana, sviluppandosi nell’arco di 70 giorni. La diffusione del SARS-CoV-2 si dovrebbe esaurire in 70 giorni, indipendentemente dalle misure restrittive adottate per contrastarlo. In altri termini, il patogeno sarebbe legato a una sorta di “ciclo epidemico”, che dopo i primi contagi, l’impennata della curva e il raggiungimento del picco, tenderebbe ad azzerarsi in poco più di due mesi.