Dalla Penisola sorrentina,per non impoverire rinomate località,occorre supportare le Zone a Turismo Prevalente.
Nel porre rimedio all’attuale crisi economica derivata dall’emergenza sanitaria da coronavirus,tale è la proposta avanzata, al Governo e alla Regione, dall’Associazione Atex. Relativa a territori, in cui il turismo da sempre rappresenta l’attività prevalente e dove non è possibile alcuna riconversione. In alternativa, forte è il rischio di cancellare località rinomate a livello mondiale e come successo per il contesto circostante, avviarle in tal modo verso un degrado irreversibile .
Sorrento – Mentre le Amministrazioni comunali continuano ad andare in ordine sparso anche di fronte ad una grave emergenza sia dal punto di vista sanitario che economico,contribuendo ad indebolire ulteriormente un territorio competitivo come la penisola sorrentina, ancora una volta registriamo invece delle brillanti iniziative da parte delle varie associazioni di imprenditori presenti sul territorio. Secondo ATEX(Associazione Turismo Extralberghiero ed Indotto turistico) visto le difficili prospettive future, per un territorio come la Penisola sorrentina, senza esitazione Governo e Regione devono definire, nei prossimi provvedimenti,le Z. T. P. (Zone a Turismo Prevalente). Una proposta varata qualche settimana fa,che sta suscitando molto consenso tra gli imprenditori ed esperti del settore. Ovvero, in territori, in cui il turismo produce un PIL superiore al 70% e dove non è possibile la riconversione in altre attività, occorre un immediato, prioritario e massiccio intervento per non fare impoverire località turistiche che ad oggi sono famose in tutto il mondo. Al momento, causa l’attuale emergenza da coronavirus,in queste zone, dove si ribadisce tutto il circuito economico ruota sul turismo, è paralisi totale! Un arresto purtroppo destinato a durare per un tempo indefinito con gravi ricadute sulla popolazione residente. Pertanto, secondo il presidente Atex , Sergio Fedele, le misure e le agevolazioni ,previste per il turismo, dovranno essere nelle Z.T.P. ancora più favorevoli e immediate per lavoratori e imprese della filiera turistica. Non certo perché devono essere zone privilegiate ma perché non hanno la possibilità di reggere già dall’immediato futuro una crisi che al momento sembra non avere una soluzione . Nella quale sono coinvolti anche settori come il commercio, l’artigianato, le professioni, l’impiantistica, i servizi, da sempre agganciati al Turismo e quindi anch’essi paralizzati. Il rischio,come più volte ribadito, secondo Fedele, è cancellare in brevissimo tempo località famose in tutto il mondo come la Penisola Sorrentina, Capri, Positano rendendole simili a tanti territori degradati del contesto circostante. – 15 aprile 2020 – salvatorecaccaviello