Dall’emergenza coronavirus al rischio usura e criminalità organizzata. Anche la Penisola Sorrentina faccia suo il monito di Nicola Gratteri.
Ulteriormente preoccupante, una volta passata l’emergenza sanitaria, potrebbe presentarsi la ripresa per località che vivono prettamente di turismo. Dove in vari casi, già da tempo, si registrano infiltrazioni da parte della malavita organizzata. Pertanto, fenomeni come quelli recentemente evidenziati dal Procuratore della Repubblica e Capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, potrebbero essere all’ordine del giorno in tutto il Paese, Penisola Sorrentina compresa.
Come suo costume non ha usato giri di parole, Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica e Capo della DDA(Direzione Distrettuale Antimafia)di Catanzaro ,circa le difficoltà da parte delle imprese a ripartire una volta passata l’emergenza sanitaria. Uno degli aspetti più allarmanti nei prossimi mesi potrebbe essere senz’altro l’usura! Attività praticata in modo indiscriminato dalle organizzazioni mafiose e per le quali il periodo che stiamo attraversando può essere molto proficuo. Il Procuratore lancia l’allarme sull’impatto dell’azione criminale sull’emergenza sociale venutasi a creare a seguito di quella sanitaria da Coronavirus: “Ristoratori, albergatori, pizzerie, cinema, teatri hanno contratto debiti in questi mesi, e devono pagare altri creditori. Si presentano dall’usuraio ndranghetista (o camorrista n.dr.) che gli presterà soldi a tassi più bassi della banca. Dopo un anno o due lo ndranghetista chiederà il conto. Rileverà l’attività e potrà fare riciclaggio. La ‘ndrangheta (o la camorra n.d.r.) arriverà prima dello Stato.” Un esempio, quello del Procuratore Gratteri, molto diretto e concreto circa il pericolo che varie località del Paese, una volta passata l’emergenza sanitaria, sarebbero costrette a fare i conti. Proprio la necessità di liquidità favorirebbe l’ innesco di meccanismi che potrebbero vedere molti imprenditori costretti a rivolgersi agli usurai per far fronte alle innumerevoli problematiche, che sicuramente una ripresa economica molto difficile potrebbe rivelare. Infatti, proprio in determinate situazioni ,come le calamità naturali ed in questo caso una emergenza sanitaria, rappresenta per la criminalità organizzata una sorta di “manna dal cielo”.Secondo Gratteri la criminalità organizzata è una delle prime a rispondere presente nei periodi di emergenza e disposta a prestare soldi anche con un basso interesse. Un modo per invogliare i commercianti, gli imprenditori a rivolgersi a tale usuraio. “Chi si rivolge a questo tipo di usurai – dice Gratteri – “ sa perfettamente con chi sta trattando. Il pericolo, quindi, è che ancora di più altre attività imprenditoriali, alberghi, ristoranti, pizzerie, passini di mano a prestanome della ‘ndrangheta”. – “Inizialmente ci saranno interessi più bassi, anche sotto la soglia di quelli delle banche – ha sottolineato il procuratore di Catanzaro – poi nell’arco di uno o due anni inizierà una lenta agonia. Il commerciante sarà sgozzato e l’obiettivo dell’usuraio mafioso non è quello di guadagnare sull’usura, ma è quello di rilevare l’attività commerciale che, attraverso un prestanome, diventerà un’azienda per fare riciclaggio”. (fonte Agi)
Non solo, secondo il Procuratore “sarà ancora più facile, alle prossime elezioni, rappresentare il modello più convincente quando ci sarà da andare a rastrellare i pacchetti di voti”. Per impedire questo è necessario “dare soldi veri alla gente”, dice Gratteri plaudendo alle misure economiche varate dal Governo. (fonte Adnkronos)
Ormai già da tempo proprio le località turistiche, come anche la Penisola Sorrentina, rappresentano ,per la criminalità organizzata, una vera e propria terra di conquista e quello attuale potrebbe essere un momento per approfittare ed entrare a gamba tesa in un contesto, dove l’economia turistica , mantiene da sempre uno standard alquanto elevato ed indisturbato. Permettendo alla popolazione un certo livello di benessere ma che ora con l’emergenza Covid -19 potrebbe essere ulteriormente messa in discussione. Come indica Gratteri ,senza le dovute precauzioni a lungo andare, potrebbero verificarsi una serie di situazioni in netto contrasto anche con la storia del nostro territorio. Dove in passato,senza alcun controllo, si sono spalancate le porte ad una moltitudine di pseudo imprenditori provenienti dai paesi limitrofi. Con un continuo e sospettoso aprirsi e chiudersi di nuove attività; il rilascio ,con una certa facilità, di licenze ed autorizzazioni; una scarsissima vigilanza lungo l’intero territorio e con un successivo continuo violare delle più elementari norme del vivere civile.Dove furbastri dell’ultima ora, talvolta appoggiati da assurdi comportamenti di chi è chiamato ad applicare normi e regolamenti, continuano indisturbati nelle loro attività illecite.
Un territorio visto come un vero e proprio Eldorado. Oggi più che mai appetibile a chi ,senza alcuna competenza ma con forti capitali di dubbia provenienza, potrebbe accingersi tramite determinati sotterfugi iniziali a dargli un concreto e definitivo assalto.
I nostri amministratori, più volte in passato, ci hanno assicurato che Sorrento e la penisola sono assolutamente immuni da tali fenomeni, che la criminalità organizzata si mantiene lontana perché il nostro è un territorio alquanto controllabile e quindi sia gli imprenditori che i cittadini possono dormire sonni tranquilli. Sebbene la popolazione ha sempre dubitato circa tali affermazioni e visto ora le enormi difficoltà che si prevedono nel rialzare un comparto come quello del turismo, a maggior ragione si teme che, oltre alle capacità e quindi all’ affidabilità dei nostri amministratori, difficilmente si potrà recuperare la stessa situazione di qualche mese fa. La quale invece potrebbe ulteriormente peggiorare se ad una ripresa con scarsità di mezzi e risorse si favorirà l’espandersi di determinati fenomeni. – Ovvero, se modi ed atteggiamenti ,caratteristici della criminalità organizzata, avranno in futuro ulteriore terreno fertile in penisola sorrentina si può facilmente dedurre che il nostro territorio si avvierà presto ed in modo definitivo, verso quel degrado irreversibile tanto temuto ma mai seriamente contrastato. Situazione che a quanto pare, neanche tuttora, sembrerebbe rappresentare un problema per i nostri storici imprenditori. Quando invece bisognerebbe già da adesso applicarsi ed avere la consapevolezza che il turismo e con esso il patrimonio ambientale storico culturale del nostro territorio vanno difesi ad oltranza, in particolar modo quando si parla di criminalità organizzata. Pertanto urge, se non è troppo tardi, che le Amministrazioni locali e le Associazioni di categoria e l’intera cittadinanza, di fronte a tali allarmi, oltre ad una attenta riflessione, si rendano conto dell’ulteriore pericolo a cui si è esposti e correre eventualmente ai ripari. Prendendo le difese dei più deboli, magari garantendo ed avvallando provvedimenti opportuni varati dalla Regione e dallo Stato.
Se invece, con il supporto fondamentale delle Forze dell’Ordine, si riuscirà a cambiare registro e pensare come una comunità unita, e quindi, a differenza del passato, a fare gruppo allora probabilmente si potrà contrastare tale ulteriore e non meno pericolosa emergenza. La quale, ha differenza del Covid -19, non avrà un suo picco, ma una volta radicata nel tessuto socio economico del territorio, sarà come un tumore perenne. – 06 aprile 2020 –salvatorecaccaviello