Elezioni regionali slittano ancora, si faranno in autunno: governatori contrariati e l’attacco a De Luca

Le elezioni amministrative slittano al prossimo autunno. La decisione è stata adottata ieri dal Consiglio dei ministri di ieri che ha così accantonato l’ipotesi di consentire il voto per il rinnovo dei consigli regionali già il 12 luglio. Troppo rischioso,  Dunque, tecnicamente i consigli regionali in carica sono prorogati fino al 31 agosto con l’opzione che «le elezioni si svolgano nei sessanta giorni successivi a tale termine o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori». Un arco temporale che arriva fino al 1 novembre.

Chi ha avuto modo di sondare l’umore di DeLuca ieririporta il Mattino – lo descrive come molto contrariato ma in ogni caso deciso a non strappare: profilo istituzionale, senza fughe in avanti. A chiedere il voto a luglio erano stati i presidenti di Veneto (Zaia), Liguria (Toti) e, appunto, Campania ai quali si è aggiunto anche il governatore della Puglia (Emiliano). Dunque i vertici di 4 regioni su sette (le altre interessate al voto sono Toscana, Valle d’Aosta e Marche) che ieri hanno fatto partire una velenosa nota congiunta: «Spiace che il Governo abbia approvato un diverso decreto senza ulteriore confronto – scrivono i quattro governatori – In ogni caso è comune intendimento delle nostre Regioni convocare i cittadini al voto nella prima data utile consentita dal provvedimento del Governo». Il che vorrebbe dire tra il 6 e il 13 settembre con conseguente termine per la presentazione delle liste elettorali a ridosso di Ferragosto. Uno scenario che non entusiasma né i Cinquestelle né il Pd con il sottosegretario di Palazzo Chigi Andrea Martella che ha sottolineato come «prima di tutto bisogna assicurare le condizioni sanitarie e di sicurezza».

Un attacco frontale a De Luca è portato da Fdi che con Iannone, Petrenga e Cangiano stigmatizza come «il governatore ha gettato la maschera: prima minaccia di chiudere i confini della Regione e poi vuole votare a luglio. Basta giocare con la salute dei cittadini». Dal Pd la parola d’ordine è «siamo pronti»: lo ribadisce il presidente del consiglio regionale Rosa D’Amelio, che coordina anche la consulta dei consigli regionali d’Italia: «Votare in autunno potrebbe rappresentare un problema se la diffusione dei contagi avrà una seconda ondata – dice – Ma in ogni caso, che si voti il prima possibile, meglio se con la modalità dell’election day».