LEZIONE DI CORRETTEZZA DEI MERIDIONALI di Antonino De Angelis
21 aprile 2020 | 12:17
LEZIONE DI CORRETTEZZA
DEI MERIDIONALI
(Il prof. Franco Faella e Valeria Parrella a Linea Notte)
L’edizione di Linea Notte (TG3) del 20 aprile è stata una puntata da manuale per dimostrare la differenza di stile dei napoletani rispetto all’ormai insopportabile pantomina quotidiana di certi giornali fatta di Nord e Sud, Campania e Lombardia, lavoratori e sfaccendati, bravi e incapaci e via blaterando come fanno ogni mattina Feltri, Senaldi, Sallustri, Belpietro e la loro banda. Non se ne può più. Ospiti collegati erano il prof. Franco Faella, la scrittrice Valeria Parrella e un giornalista del foglio di Belpietro. Costui ha impiegato il suo tempo per difendere con tono polemico l’operato di Fontana e Gallera sulla scandalosa conduzione delle case di riposo, asserendo che ciò che succede in Lombardia è in linea con quanto accade in tutta Italia, Sud compreso. Le sue affermazioni sono state più volte stoppate dalla giornalista Mariella Venditti con i suoi ripetuti “non è vero”, “non è vero” con cui ha evidenziato le bugie.
Stridente con tale fazioso comportamenti è stato il tono garbato dei due ospiti napoletani che hanno dimostrato un diverso e più alto livello di civiltà e correttezza quando a richiesta del conduttore sulle ragioni della differente incidenza del Covid19 fra Napoli e la Lombardia il prof. Faella si è limitato a rispondere “noi siamo stati più fortunati”, alla insistente osservazione se per caso non fossero stati anche più bravi egli anche qui, con la modestia dei professionisti seri, ha risposto “no, al Cotugno, eravamo pronti e addestrati perché per noi il virus è la quotidianità”, ciò detto senza enfasi e soprattutto senza menar vanto che in quella struttura non ci sono stati contagi del personale. Anche il tentativo di Maurizio Mannoni di conoscere il parere di Valeria Parrella circa la differenza fra la Campania e il Piemonte ha confermato la visione profonda dell’unità nazionale della scrittrice. Ella infatti ha negato qualsiasi forma di dualismo dichiarando il suo affetto per i colleghi piemontesi e confermando esplicitamente, con un riferimento alla guerra di Troia, che le cure vanno assicurate a “tutti i cittadini” con la stessa amorevole dedizione. Dai due “napoletani” dunque nessun trionfalismo. Dal confronto è emersa l’inconsistenza delle polemiche e degli attacchi isterici contro i meridionali da parte di certa stampa e dei leghisti con cui si tenta di coprire il fallimento della sanità lombarda e l’incapacità della sua classe dirigente