Penisola sorrentina – emergenza coronavirus. Salvatore Mare (M5S): i Sindaci rinuncino alle indennità.
La solidarietà va stimolata con fatti visibili e riscontrabili, non con le chiacchiere, quindi non si accampino scuse, i politici facciano la propria parte e non si limitino a dispensare dispositivi altrui. I quali, è bene sottolinearlo, provengono da fonti pubbliche! E’ quanto dichiarato da Salvatore Mare (M5S) Consigliere comunale di Opposizione a Piano di Sorrento
In questi drammatici giorni molti sono le dimostrazioni di solidarietà da parte degli amministratori verso le proprie popolazioni. Ad esempio a Cardito (NA), oltre ai buoni spesa stanziati dal Governo,su iniziativa del Sindaco Giuseppe Cirillo, si è deciso di mettere a disposizione della cittadinanza le indennità del sindaco, della Giunta, del Consiglio Comunale e del Presidente del Consiglio Comunale. A Torre del Greco, a Pompei alcuni deputati del M5S hanno deciso di donare una parte dello stipendio a delle associazioni, per sostenere le famiglie in difficoltà. Iniziative di solidarietà intraprese da quella buona politica ,che oltre a lavorare in modo costante per il bene dei cittadini, in questi giorni è chiamata a dare il buon esempio.
“Qui penisola sorrentina”, fa notare Salvatore Mare (M5S), Consigliere di Opposizione a Piano di Sorrento,”la distanza che intercorre fra la maggior parte dei politici e i cittadini, è palpabile!
Questo Governo, a mio parere l’unico che abbia veramente adottato misure in favore del popolo e non dei grandi gruppi industriali, si è immediatamente adoperato affinché giungessero nel più breve tempo possibile i sostegni alle famiglie in difficoltà. Anticipando i fondi di solidarietà comunale, concedendo per un loro rapido utilizzo discrezionalità agli Enti locali. Sindaci e Assessori stanno svolgendo né più né meno che il loro compito, eppure appaiono quali grandi benefattori dispensatori di buoni spesa destinati a sfamare la popolazione stremata.
Ma quanti hanno risposto al mio appello di rinunciare alle retribuzioni? Eppure la maggior parte di loro percepisce già uno stipendio derivante dalla propria professione.
Per il tempo di questa emergenza sarebbe grave rinunciare all’altra metà degli indennizzi? Per coloro invece che svolgono la propria funzione a tempo pieno percependo l’intera indennità, perché non rinunciarne almeno a metà?
Il mio gesto simbolico l’ho fatto! Ho rinunciato a percepire i gettoni di presenza per tutto l’anno 2019. E’ vero, si tratta di poche centinaia di euro, ma per chi vive di stipendio fra l’altro precario, è una rinuncia, e prima di farlo ho dovuto necessariamente consultare la mia famiglia. – Se questi gesti diventassero normalità, – conclude Mare – mai nessuno potrebbe additarli quali meri atti propagandistici !” – 02 aprile 2020.