Penisola sorrentina. Un aneddoto da Meta sul filosofo Aldo Masullo
Mi ha lasciato particolarmente triste la dipartita del grande filosofo Aldo Masullo. Lo ricordo perfettamente in villeggiatura a Meta. Spesso lo incontravo alla stazione della circumvesuviana di Meta. In un paio di occasioni ebbi il piacere di scambiare qualche battuta con quella solare personalità, caratterizzata da una grande umiltà di fondo. Ma l’episodio che mi lasciò veramente folgorato dalla sua personalità fu in occasione di una strana coincidenza di treni alla stazione di Meta. Per problemi tecnici allo scambio, noi pendolari e viaggiatori fummo costretti ad un doppio cambio di binario con relativo doppio attraversamento del sotto passo. In quel mentre il già anziano Professore iniziò un discorso pacato ma fermo e ad alta voce con il capostazione in servizio. Mentre tutti noi mugugnavamo per il disagio provocato da quella fastidiosa situazione Masullo diede una breve quanto magistrale lezione ad alta voce di filosofia teoretica spicciola al capostazione come a tutti noi e in due minuti dal binario opposto a quello della biglietteria ove il capostazione permaneva affermò con dotte quanto semplici parole che il rispetto del passeggero rappresentasse il biglietto da visita dell’azienda. E solo tenendo alto quel senso del rispetto del viaggiatore, l’azienda poteva esternare la comunicazione di qualsiasi problema tecnico che vi fosse sulla linea. Ricordo che io iniziai ad applaudire e l’applauso prese corpo tra quella ventina di persone intente ad aspettare e quindi a salire su quel treno. Salimmo in carrozza. All’interno del treno mi avvicinai al filosofo e gli strinsi forte la mano. Gli dissi con sincera ammirazione e senza piaggeria : ” Professore Lei ha tradotto con semplici e valide parole il pensiero mio e di tanti altri viaggiatori costretti a quell’inutile viavai in attesa del treno.” Lui mi rispose serafico : ” Io la ringrazio! Ma sono in grande pena per il capostazione. Spero che abbia percepito che la mia osservazione non fosse diretta a lui quale persona, ma al capostazione che riveste responsabilmente la sua persona. Non ho nulla di personale contro quel capostazione, che conosco bene ed è una persona per bene”. Da quel dettaglio notai l’onestà intellettuale di un affermato professore universitario, spesso chiamato in televisione e quindi personaggio pubblico. Riflettendo meglio sull’episodio penso al Prof. Masullo che abitualmente utilizzava il treno e a molti suoi colleghi che forse non lo hanno mai preso quel treno. Ecco! In queste piccole azioni della quotidianità si vede l’uomo che è dietro e dentro il Professore Universitario e filosofo.