Positano: angeli al lavoro, al di là della Pandemia
40 giorni di lock down. Alcuni settori, come la raccolta dei rifiuti, non possono fermarsi nemmeno davanti all’emergenza. A Positano la raccolta avviene porta a porta, e Positanonews ha seguito un operatore per documentare il lavoro che viene svolto.
Da più di 40 giorni a causa dell’epidemia di Covid-19, ci troviamo ad affrontare il lock down imposto dal governo e le più restrittive disposizioni dettate dalla nostra regione.
Nel frattempo, in prima linea, sotto gli occhi di tutti noi, medici, infermieri e forze dell’ordine combattono per arginare una pandemia globale che ha reso reali argomenti fin’ora relegati alla letteratura distopica.
Ma ci sono settori, e quindi persone, che lavorano come ogni altro giorno della loro vita, nel modesto silenzio che le contraddistingue; per noi tutti, indipendentemente dall’emergenza sanitaria.
Quanto ne siamo davvero consapevoli?
Ed è per questo motivo incontriamo Giuseppe Cafiero, uno degli operatori ecologici di Positano, che ogni mattina ci permettono di risvegliarci in un paese pulito.
L’appuntamento è alle 2,30 del mattino, a casa sua. Si, a casa, perché il rito del caffè non può non essere espletato. Ne approfittiamo per scambiare due chiacchiere con lui mentre si fuma una delle poche sigarette della giornata.
– Sono 10 anni che faccio questo lavoro – ci racconta. – Ogni notte per coprire la mia zona percorro dai 7000 ai 10000 scalini, per raccogliere i rifiuti porta a porta, 6 giorni a settimana.
Si aggira nel quartiere in silenzio e con velocità, e qualche volta, mentre lo seguiamo nella penombra delle scale di Liparlati, appare come un eroe di un fumetto.
Giuseppe svolge il suo lavoro con scrupolosità e accortezza, non senza borbottare quando si ritrova davanti qualche busta traboccante o un po’ scomoda da maneggiare.
Per lui ed i suoi 4 colleghi, la quarantena, non ha portato particolari novità: lavorano di notte e di giorno recuperano energie.
Un grazie anche a loro, angeli inconsapevoli, in prima linea per la comunità a prescindere dall’emergenza da Coronavirus.