Sepulveda: “per me il calcio è una donna nuda e tanta poesia”.
Sebbene nei suoi scritti non ne avesse mai parlato e addirittura pare che in qualche intervista l’avesse anche negato, Luis Sepulveda era un grande appassionato di calcio. All’età di 6 anni, infatti, l’aveva iniziato a giocare mentre a 10 anni il padre lo portava a seguire il Magallanes Santiago. A 13 anni vide per la prima volta i Mondiali in un bordello, poiché in quegli anni i televisori in Cile li avevano solo i ricchi e, l’uomo più ricco del quartiere, era il proprietario di un bordello. Negli anni in cui visse ad Amburgo lo scrittore tifava per il St Pauli mentre quando andò in Spagna iniziò ad amare il Getafe perché: “non potrei mai tifare per il Bayern o il Real. Simpatizzavo per il Barcellona del mio amico Montalbán, per la storia antifranchista e repubblicana, ma quando ho scoperto che avevano assicurato le gambe di Ronaldinho…I soldi hanno invaso tutto. Amo i club poveri come il Getafe o il Chievo, realtà miracolose….o l’Athletic, che vive del suo vivaio”.