Sulla testa dei presidenti di Serie A, che dopo aver pagato nell’ultimo anno 188 milioni ai procuratori (100 solo Juventus, Inter e Roma), superato i 2,5 miliardi di debito, messo a bilancio 717 milioni di plusvalenze quasi tutte farlocche (avete presente una bomba a orologeria? Ecco, tenetevi pronti) e che oggi piangono e strepitano perché il Coronavirus è arrivato a metterli sul lastrico, mentre in mutande erano già da un pezzo, anche se loro se la spassavano facendo finta di niente; sulla testa dei nostri prodi,dicevamo, pende ora una spada di Damocle che –questa sì –scaturisce dai nefasti veleni liberati dal Coronavirus: il pagamento in pericolo dei diritti-tv. Visto che la stagione si è interrotta ai primi di marzo, non solo in Italia ma in tutta Europa, le tv non hanno alcuna intenzione di pagare per partite che a dispetto del gran prodigarsi di Uefa, Figc e federazioni tutte al 90% non trasmetteranno mai.SAPETE PERCHÉ gran parte dei club di Serie A, tolti quelli che temevano di precipitare in B come il Torino di Cairo o il Genoa di Preziosi, con devastante danno economico annesso (che sarà scaricato su Brescia e Spal), si stanno prodigando per finire la stagione anche al 31 luglio,costi quel che costi, persino giocando 3 partite a settimana a 40 gradi all’ombra in Sicilia e Calabria, le regioni meno esposte alla pandemia (ipotesi mutuata dalla Bundesliga che sta pensando di riunire il circo sotto la campana di vetro di Renania settentrionale e Vestfalia, le zone della Germania considerate meno a rischio)? La ragione è una sola: non perdere i soldi delle tv che sono da sempre la bombola ad ossigeno dei nostri stremati club.Si è detto: i club di Serie A sono preoccupati perché Sky e Dazn non vogliono pagare la sesta e ultima tranche del 2019-20, 130 milioni Sky, 21,5 Dazn, in tutto 151,5 milioni.Ma magari le cose stessero così. Il contratto impegna Sky a pagare alla Lega 780 milioni per trasmettere 266 partite (prezzo 2,9 milioni a gara) e Dazn a pagare 193 milioni per 114 partite (prezzo 1,7 milioni a gara). Ebbene, ad oggi Sky ha trasmesso 180 delle sue 266 partite (-86) e Dazn 76 su 114 (-38); mancano dunque all’appello la bellezza di 124 partite – le 120 dei turni finali più 4 recuperi – per un corrispettivo di 316,5 milioni, più del doppio dei 151,5 di cui si parla. E non solo Sky e Dazn non si sognano di scucirli, ma calcolatrice alla mano pretendono la restituzione dei soldi della penultima rata se un terzo di campionato,com’è probabile, non verrà mai giocato. In Premier hanno calcolato un mancato introito, da Sky e BT, di 843 milioni; in Liga il 27% in meno (310,5 milioni) da Mediapro; in Francia Canal + e BeIN hanno appena annunciato che non onoreranno l’imminente scadenza prevista di 152 milioni (110 + 42).E così, mentre la Lega era intenta a flirtare con Mediapro, possibile promessa sposa del prossimo triennio, ecco la vecchia concubina Sky (e consociata Dazn) riprendere il coltello dalla parte del manico: ai presidenti, che l’hanno già spesa,potrebbe non reclamare la 5^ rata da 151,5 milioni, ma solo a patto di riottenere i diritti 2021-24 da acquistare, ça va sans dire, a un prezzo molto inferiore a quello dell’ultimo bando: 973 milioni, il più basso dei 5 top campionati. Prendere o lasciare.Come diceva quello: comunque vada, sarà una catastrofe.
fonte:ilfattoquotidiano.it