Sorrento. Gli effetti del Coronavirus agli occhi di un gestore di una struttura ricettiva turistica locale
Sorrento è una località turistica. Uno dei settori maggiormente colpiti dall’arrivo del Coronavirus è proprio quello turistico. Noi di Positanonews abbiamo intervistato P.D, gestore di una nota struttura ricettiva nel centro di Sorrento, che ha fatto il punto della situazione sugli effetti disastrosi che questo “male invisibile” sta provocando. “La stagione turistica prometteva bene, io avevo il 30% di prenotazioni per vari mesi dell’anno, già da metà febbraio: un numero uguale se non addirittura superiore rispetto a quello dello scorso anno. Poi, all’improvviso da inizio marzo sono arrivate solo cancellazioni ed ora mi ritrovo ad avere le camere libere per tutto l’anno. L’80% dei miei clienti sono stranieri e quindi abituati a prenotare ed in questo caso anche a disdire, le vacanze con largo anticipo mentre con gli italiani, siccome sono più propensi per il last minute, avevo prenotazioni solo per marzo, aprile e maggio. Tanti problemi li abbiamo avuti anche con Booking ed Expedia che non hanno sempre accettato la soluzione dei vouchers e, poiché sono agenzie straniere talvolta con delle leggi proprie, risulta anche difficile trovare un accordo. Fare una previsione ottimistica su ciò che sarà è molto fantasioso: se il Covid 19 dovesse sparire, credo che il primo straniero qui lo vedremmo comunque verso settembre/ottobre mentre gli italiani per l’estate si ritroveranno abbastanza impoveriti per poter pensare ad una vacanza. La regione Campania ha stanziato 2000 euro per le imprese ma, con tutte le spese che queste ultime devono sopportare, tale somma risulta essere una goccia nell’oceano. Basti pensare che chi gestisce un b&b, piuttosto che una casa vacanza, paga un affitto che a Sorrento centro non è mai inferiore a 1000 euro a camera! Personalmente agli inizi di marzo avevo anche assunto dei dipendenti che ho dovuto immediatamente licenziare e che non sono potuti andare neanche in cassa integrazione perché assunti dopo il 23 febbraio! In questo momento l’unica cosa che si può fare è sperare che si trovi il vaccino al più presto: questo “farmaco miracoloso” che ci possa far vedere finalmente la luce in fondo al tunnel”.