Sorrento, la ripartenza ed il turismo che verrà, visti da un manager di successo, Gaetano Mastellone.

23 aprile 2020 | 08:16
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Sorrento, la ripartenza ed il turismo che verrà, visti da un manager di successo, Gaetano Mastellone.

Una attenta analisi del momento critico che anche il nostro territorio sta vivendo. Bisogna aspettare metà del mese di maggio per poter tracciare quali saranno gli scenari possibili. La ricetta per uscirne è contare sugli storici punti di forza del territorio e la creazione di “Marchio di Qualità&Sanitario”.  Una forte e coerente azione di marketing territoriale strategico che sappia proporre una nuova chiave di lettura della location turistica coniugando storia, bellezze del territorio, centralità verso i vicini siti turistici, la tradizione locale, la forte cultura dell’ospitalità, l’eccellente ristorazione ed un’immagine di serenità e di tranquillità. Veicolare un messaggio del tipo: “Sorrento la terra delle Sirene e del post Coronavirus”.Riscoprire poi il Made in Italy sarà fondamentale.

Sorrento – Tante le dichiarazioni, se non  le ricette, da parte di imprenditori e politici o pseudo tali, che in questi giorni vengono fornite alla stampa locale del come affrontare la cosi detta “Fase 2” in penisola sorrentina. La tendenza evidenziata è quella di ripresentarsi al più presto ai nastri di partenza e come se niente poi fosse accaduto, recuperare il tempo perduto e rimettersi immediatamente sulla stessa careggiata di prima. Fase 1, Fase 2 non importa! La cosa necessaria e ricominciare. Senza tenere conto che si è tuttora in piena pandemia, ovvero una emergenza che sta coinvolgendo il mondo intero! Che ci vorrà del tempo per uscirne. Pertanto parlare di ricominciare nell’immediato agli stessi livelli di prima è pura utopia e semmai un eventuale prossimo step non può prescindere dai piani di sicurezza da parte delle  aziende per contrastare una eventuale e prevedibile ricaduta. Discorso a parte merita il turismo sorrentino, il comparto dal quale,negli ultimi decenni oltre agli storici imprenditori, ha trovato benessere una intera comunità. Pertanto il ricominciare a praticarlo di nuovo ad alto livello necessita di un piano accurato di rinascita, stilato da professionisti con specializzazione nei vari settori e che tenga conto di una serie di parametri. Tra i quali senz’altro la tutela di quel prezioso patrimonio rappresentato dal nostro territorio. Sul rilancio del turismo sorrentino post covid- 19, dopo la testimonianza di un addetto ai lavori del calibro di Gino Acampora, abbiano ritenuto opportuno continuare ad evidenziare quanto dichiarato in proposito da una ulteriore rara competenza nostrana quella di un manager, con una pluridecennale esperienza in campo bancario e turistico, come il Comm. Gaetano Mastellone. In una intervista, rilasciata qualche giorno fa alla testata giornalistica “Mezzogiorno&Dintorni”,il Vice Presidente OBI (Osservatorio Banche e Imprese) e GM Consult , da acuto osservatore dell’economia in generale e del turismo in particolare, nel fare delle previsioni circa una ripartenza dall’attuale  drammatico scenario, non ha dubbi dichiarando che “attualmente l’Italia si trova nel mezzo di una guerra incredibile che ci sta massacrando peggio della crisi del 2008.” Secondo Mastellone, “oggi più di ieri, dobbiamo fare estrema attenzione a ripartire,in tutti i settori, con piani strutturati e ben coordinati. Ci saranno risorse disponibili, ma ci sarà anche un forte aumento del debito pubblico che, se in futuro non sarà supportato da una ripartenza forte del Pil, allora saranno guai seri per la nostra Italia. E’ senz’altro vero che anche le altre nazioni d’Europa o del mondo sono in affanno, ma ciò obbliga a uno sforzo in più per inquadrare correttamente il problema perché la nostra economia parte con il vecchio handicap della poca crescita e del debito pubblico.” Il Covid-19, col quale siamo stati tutti costretti a dover fare i conti, e non sappiamo ancora fino a quando, ci sta danneggiando, secondo il noto manager, “potrebbe essere anche l’occasione giusta per fare una ripartenza sprint, solo se ben organizzata. Per il futuro possiamo fare solo ipotesi, ma formulare ragionamenti al buio non serve allo scopo. Bisogna aspettare metà del mese di maggio per poter tracciare quali saranno gli scenari possibili.” Per quanto riguarda la penisola sorrentina Mastellone non ha dubbi e da manager navigato, evidenzia che” il nostro territorio può contare su tre punti di forza: la location, le strutture dell’ospitalità e dei servizi collaterali, la forza lavoro di grande qualità. In ogni caso bisogna poi vedere come le strutture si organizzeranno sul tema della sanificazione post Covi19. Ci si dovrà occupare con attenzione anche di come saranno articolati i messaggi promozionali di Sorrento City e come sarà proposta la città sui vari siti web alberghieri. Credo che il Comune di Sorrento e la Federalberghi Sorrento, che sono le maggiori autorità in materia, dovrebbero creare una sorta di “Marchio di Qualità&Sanitario” in modo che il turista si senta “garantito”. Un plus in più da offrire sul mercato dell’ospitalità turistica.”

In relazione alla promozione turistica, Mastellone ha altrettanto le idee chiare è propone di “impostare al più presto una forte e coerente azione di marketing territoriale strategico che sappia proporre una nuova chiave di lettura della location turistica coniugando storia, bellezze del territorio, centralità utile a raggiungere altri vicini siti turistici, la migliore tradizione locale, la forte cultura dell’ospitalità friendly che portiamo incisa nel nostro Dna di Sorrentini, l’eccellente ristorazione. Un altro aspetto su cui puntare  è quello di rafforzare l’idea di una Sorrento dove l’aria familiare che si respira in città diventi quel valore aggiunto dell’offerta territoriale in grado di trasmettere un’immagine di serenità e di tranquillità che sono due pre-condizioni per fare del buon turismo. Insomma veicolare un messaggio del tipo: Sorrento la terra delle Sirene e del post Coronavirus.”Studiando i vari report sul turismo e partecipando a diversi seminari via web , Mastellone evidenzia  alcune sue certezze di qualche tempo fa ma che ora iniziano a comprendere anche gli addetti ai lavori. Ovvero,  “sicuramente la prossima estate dipenderà tutta dal mercato italiano. E’ una logica conseguenza dell’attacco violento prodotto dal virus. L’unica certezza che abbiamo e che ci sarà una forte diminuzione del fatturato e quindi di Pil. Una società di ricerche di mercato, la scorsa settimana, ha prodotto un sondaggio, un’indagine telematica svolta su un campione rappresentativo d’italiani. L’indagine è stata commissionata dal Ceo di una grande catena alberghiera. Dalla quale risulta che la grande maggioranza degli italiani intervistati tende a puntare per le proprie vacanze su località italiane, con alcune specifiche: quelle più prossime alla propria residenza; quelle di cui si ha maggiore conoscenza; quelle, anche più lontane, ma dalle quali si agevolmente e rapidamente rientrare a casa.

Dalle risposte fornite da questo campione di intervistati secondo Mastellone si deduce chesicurezza e tranquillità sono fondamentali.  Secondo gli intervistati particolare attenzione sarà dedicata alle strutture e ai siti turistici che offrono maggiore sicurezza sanitaria e distanziamento sociale. Gli intervistati hanno infatti dichiarato che riserveranno molta attenzione anche a come i vari Comuni turistici si attrezzeranno per garantire nelle piazze e nei locali pubblici gli spazi di distanziamento adeguati. Saranno preferiti i siti balneari, anche se tanti non disdegnano quelli montani; si è anche ben predisposti a visitare città di cultura e quindi bisogna valorizzare il proprio patrimonio artistico-culturale per proporlo sul mercato. Dai dati emerge come il 71% dei nostri connazionali desidera ricominciare a viaggiare appena sarà possibile. Il 64%, infatti, è propensa a venire in vacanza in Italia. Sette italiani su dieci quindi non vedono l’ora di rimettersi in moto, di progettare le vacanze. C’è quindi grande voglia di momenti di spensieratezza per cercare di dimenticare i mesi trascorsi a lottare il virus e per dimenticare i momenti di forte angoscia che tutti abbiamo vissuto”. Pertanto è importante che per gli italiani il ritorno alla normalità passa attraverso il turismo, la voglia di serenità e di svago in Italia. Sarà comunque dura, di questo occorre essere consapevoli! Da alcune interviste telefoniche fatte ad addetti al settore  si evidenzia  un certo pessimismo. Il che è comprensibile perché la “sberla” inflitta è stata e sarà piuttosto pesante. Ci si augura, tuttavia che gli imprenditori, di concerto con l’Amministrazione Comunale e le Associazioni di Categoria, inizino a fare quadrato, a lavorare da subito insieme!

Di certo non sarà come lo scorso anno, il Pil risulterà molto abbattuto, ma resta il dato che Sorrento è sempre una location attrattiva e può ben contenere le perdite. Però bisogna lavorarci. Il Pil di Sorrento nel 2019, nel suo dato ancora in stima, sarebbe stato pari a €. 525 milioni di cui il Turismo – Servizi – Trasporti incidono per oltre il 92%.“Questi sono i numeri del passato!” – evidenzia Mastellone – “Ora più di ieri è necessario guardare avanti! Conoscendo lo spirito imprenditoriale peninsulare, la grande capacità di lavoro e di sacrificio degli addetti ai lavori del turismo e commercio credo che, con sacrificio, ce la potremo fare! Anzi ce la faremo se tutti capiremo che bisogna mettere sotto terra i fucili da combattimento e lavorare insieme. Occorre anche allungare la stagione perché partirà con mesi di ritardo Covid e poi perché è necessario dare supporto – aiuto ai tanti che nel turismo vi lavorano consentendo loro una futura Naspi tranquilla. Anche i Cittadini devono fare la propria parte, scegliendo di più i prodotti locali e spendendo di più nelle botteghe domestiche. Siamo tutti collegati e navighiamo sulla stessa barca, quindi aiutiamoci tra di noi.” Intanto – secondo Mastellone, – anche da Confturismo ci arriva un messaggio abbastanza positivo. A fronte di perdite stimate di quasi 90 milioni di presenze di turisti tra italiani e stranieri per l’effetto della pandemia, si riconferma il desiderio degli italiani di tornare a viaggiare. Anche il sondaggio di Confturismo-Confcommercio realizzato in collaborazione con una nota società di rilevazione sondaggi ci dice che 7 intervistati su 10 pensano che l’emergenza Coronavirus durerà ancora due o tre mesi in Italia e più della metà del campione dichiara di voler fare una vacanza appena l’emergenza sanitaria finirà. L’83% degli italiani farà vacanze in Italia. Il 16% teme di non avere una disponibilità economica sufficiente per farla e il 44% per cento la farebbe se potesse detrarre parte del suo costo.Per questo è necessario sostenere il Turismo, un comparto che da solo è capace di creare un effetto volano su altre categorie mettendo in moto i consumi e portando ossigeno all’economia. Bisognerebbe trovare, ad esempio come già indicato da associazioni di categoria nazionali, anche un meccanismo fiscale come il credito d’imposta per rendere nel 2020/2021 detraibili le spese di vacanze dei turisti italiani che soggiornano nelle strutture ricettive nazionali e recupero in detrazione anche dei costi di viaggio. Altra spinta deve venire dalle Ota (i portali) che in questi anni hanno immagazzinato milioni di euro in commissioni: devono abbassare le commissioni! Il sistema bancario, con garanzia dello Stato, deve poter essere in grado, nonostante i vincoli europei, di rating sulle singole aziende etc. di fare, ad esempio, anticipazioni prendendo a riferimento una parte del fatturato 2019; oppure tante altre anticipazioni che si possono fare. Poi importante è fare un piano-progetto-programma unico sul marketing territoriale. Insomma bisogna fare! Riscopriamo il Made in Italy. Nel 2020 italianizziamo la penisola sorrentina”.(Intervista completa su Mezzogiorno&Dintorni) – 22 aprile 2020 -salvatorecaccaviello