Sorrento,coronavirus-crisi del turismo. Federalberghi batta un colpo!
In un territorio prevalentemente ad economia turistica e che ora si trova a fare i conti con una grave emergenza, sebbene ammorbiditi dalle quotidiane ricette di economisti dell’ultima ora, ancora una volta emergono gli atavici limiti dell’amministrazione comunale. In un tale grave e drammatico scenario è quasi naturale che le redini passino in mano a chi oltre a rischiare con i propri capitali esprime competenze e professionalità in un settore da cui trae benessere una intera comunità. L’Associazione albergatori ,effettuata una certa cernita, dovrebbe con le sue capacità ritrovare, a tutti gli effetti, quel ruolo predominate che gli spetta sul territorio. Il punto di riferimento concreto per lavoratori stagionali, ristoratori, commercianti, aziende balneari, di trasporto, charter ed altro che da sempre sono vincolati agli eventuali progetti di apertura degli alberghi. Diventa pertanto fondamentale che l’associazione renda partecipe la comunità di cosa succede a livello globale, quali sono le aspettative e le preoccupazioni. Un compito senz’altro delicato ed impegnativo che ha bisogno di professionalità e competenza e non di sporadiche ed inutili esibizioni.
Sorrento – Tra task force, super tecnici ed inutili ed inconsistenti riunioni con le varie categorie anche stavolta l’Amministrazione comunale , come in passato, sta dimostrando di vivere alla giornata, in attesa che dall’alto vengano impartite poi le istruzioni da seguire. Se ad una tale situazione aggiungiamo le ricette ed i pareri spesso monotoni ed inconcludenti di chi dopo decenni in politica continua a rimanere al palo, l’immagine che ne deriva è alquanto sconfortante. Ancora una volta si sminuisce il ruolo ,che una località turistica dell’importanza come Sorrento, possa giocare in ambito turistico anche nella cosi detta Fase 2. Quindi non aspettare direttive di qualche tecnico incaricato dal Governo che magari con il turismo non ha avuto mai niente a che vedere, ma bensì far sentire a livello istituzionale il peso di chi lo pratica ad alto livello ormai da qualche secolo. Tale ruolo, è ormai evidente, non può essere rivestito, in questi momenti dove si decide il futuro della nostra economia, da coloro che negli ultimi decenni hanno abbondantemente dimostrato di non sapere gestire quel prezioso patrimonio ambientale storico culturale come il nostro territorio. I disastri realizzati, nettamente contrastanti con quella che dovrebbe essere un modo oculato di praticare del buon turismo, sono sotto gli occhi di tutti i sorrentini. E’ inutile evidenziarli ancora una volta! Sebbene in queste magnifiche giornate di aprile ci sta pensando la natura, esibendo le nostre colline fiorite, l’aria finalmente pulita e respirabile e un mare limpido, e pertanto dimostrando di quanto siamo sciocchi (e non certo furbi o intelligenti), egoisti e incompetenti.
Di sicuro il compito non sarà facile ed il pericolo di dare la sensazione che dopo il 4 maggio,la Fase 2 possa essere interpretata come un liberi tutti, è a portata di mano. Ricominciare di nuovo ad alto livello necessita di un piano accurato di rinascita, che oltre ad essere stilato da professionisti con specializzazione nei vari settori, tenga soprattutto conto dell’esperienza di chi pratica turismo ad alto livello da generazioni: gli albergatori. Una categoria che nonostante sia rappresentata anche da forti e competenti professionalità, da sempre si è caratterizzata dall’ adagiarsi sulle decisioni di amministrazioni comunali del tutto inesperte e sprovvedute. Un atteggiamento che di fronte ad una emergenza sanitaria e quindi economica come quella che si sta vivendo, risulta essere del tutto irragionevole. In particolar modo perché all’atto pratico sono gli albergatori e pertanto Federalberghi che, con grandi capitali investiti in strutture, sempre più spesso di prim’ordine e con personale altamente formato, mantenendo contatti diretti con i più importanti tour operators internazionali, rappresenta il turismo sorrentino nel mondo. Un’azione lontana dalla politica,che sposata con le peculiarità del nostro territorio convoglia puntualmente ogni anno benessere alla nostra città ed al territorio peninsulare in genere. Una economia, quella del turismo, che tuttavia ora si trova a fare i conti con una crisi che non conosce precedenti e che probabilmente sarà l’ultimo comparto produttivo ad uscirne. Serve pertanto, che ora quelle competenze che hanno dimostrato di valere tanto a livello di strutture, si mettano a disposizione della Città e della comunità.
In questi giorni abbiamo avuto la possibilità di evidenziare le opinioni di alcuni imprenditori e manager del settore che ancora una volta hanno dimostrato di avere, a differenza di chi amministra il territorio, una immediata e obbiettiva visione di insieme dell’attuale situazione ed una vasta capacità di rispondere ,con oculati provvedimenti, alle prossime innumerevoli esigenze di un turismo tutto da reinventare. Dal considerare in modo obbiettivo, quella del 2020, ormai una stagione di transizione; la necessita di adeguare le strutture ai protocolli di sicurezza e alle direttive del SSN, del Governo e della Regione; eventuali aperture ad agosto fino a dicembre, concentrandosi sul mercato italiano giacché quelli anglosassoni, da sempre nostri punti di riferimento, non se la passano meglio di noi; spingere per la stipula di un protocollo sanitario di sicurezza , e quindi ripensare alle distanze (come indicato dall’OMS), sia all’interno delle strutture , sui mezzi di trasporto (bus ed aerei); una forte e coerente azione di marketing territoriale strategico che sappia proporre una nuova chiave di lettura della location turistica coniugando storia, bellezze del territorio , tradizione , cultura e gastronomia; la creazione di un marchio di Qualità Sanitario.
Tali sono soltanto alcune delle ricette proposte che stanno a dimostrare come la competenza viaggi ad un livello superiore rispetto a chi continua con affanno a gestire il territorio soprattutto quando si è di fronte a determinate situazioni di emergenza. Impacci storici che verrebbero fuori ancora una volta qualora , come proposto, dovessimo parlare di sforzo creativo e di sinergie con altri soggetti istituzionali per organizzare eventi, ingressi gratuiti a siti archeologici e musei. Situazioni che potrebbero, come suggerito, contribuire a rimettere in moto, anche se parzialmente, le aziende. Chiaramente, includendo alcuni giovani esponenti del settore, che stanno dimostrando anch’essi un’altra visione del fare turismo, tali rappresentano soltanto alcune preziose eccezioni in una Associazione che come è noto continua ad essere rappresentata anche da imprenditori o pseudo tali, che da anni, in modo egoistico e spesso senza competenza, ma grazie soltanto alle peculiarità di un territorio (che nonostante le tante ferite inferte, continua a fare la sua parte), sono concentrati soltanto ad ingrossare i propri capitali. Di fronte alle evidenti difficoltà di una amministrazione comunale che non riesce a vedere oltre l’uscio di casa, un intervento forte e concreto di Federalberghi (che a sua volta dovrebbe essere presa per mano dai suoi esponenti più preparati e competitivi e confrontarsi con la politica che conta), sarebbe una operazione, anche a livello istituzionale, ora più che mai, opportuna. Un suggerimento avanzato anche dalle forze sindacali, nel tutelare i lavoratori stagionali, che in questi drammatici momenti rappresentano l’anello più debole della filiera. Nonostante i momentanei aiuti del Governo e della Regione, l’attuale situazione di precarietà per tante famiglie di lavoratori, potrebbe nei prossimi mesi far temere anche ad una deriva sociale. Sotto tale aspetto, visto l’irresponsabile inerzia dell’amministrazione comunale, raccogliamo anche l’invito, rivolto ancora una volta a Federalberghi, di Rosario Fiorentino del sindacato CUB :” Il silenzio di Federalberghi scatenerà un conflitto sociale senza precedenti. Nessuna famiglia deve rimanere senza lavoro e senza reddito. Solo uniti ed insieme troveremo la strada giusta. Ente bilaterale tra fallimento e occasione di sostegno economico riqualificazione e formazione.” Insomma oggi più che mai bisognerebbe dimostrareche l’appellativo “signor” sia anche e soprattutto sinonimo di sicurezza, attenzione, audacia, competenza e professionalità a tutti i livelli. – 26 aprile 2020 – salvatorecaccaviello.