Amalfi, centinaia di stagionali in protesta: “Il lavoro non è carità, ma dignità”
Agli “invisibili” bisogna ridare voce e dignità, schierarsi con misure concrete dalla parte delle centinaia di famiglie che vivono di lavoro stagionale, occasionale, a tempo determinato, perché nessuno deve rimanere indietro, nessuno deve rimanere escluso
Costiera amalfitana, Amalfi. Si tratta di una vicenda che ormai va avanti da mesi. Lavoratori stagionali dimenticati dallo Stato, molti sono sul lastrico e, messi alle strette, provano ad arrangiarsi in tutti i modi possibili. Dopo l’ennesima respinta da parte dell’Inps nei confronti delle domande presentate per l’ottenimento del bonus da 600 euro, i lavoratori scendono in piazza.
“Il lavoro non è carità, ma dignità” – si legge su un cartello che una cittadina in protesta espone in piazza. “Gli invisibili” si riuniscono a protestare e lo fanno in migliaia tra Amalfi e Sorrento. In tanti a sostenerli, a partire dagli albergatori che puntano molto sul loro valore nel periodo dell’anno in cui le nostre Coste aprono le porte a centinaia di migliaia di turisti da ogni parte del globo. La protesta è iniziata questa mattina alle 10:30 quando i lavoratori stagionali della Costiera Amalfitana hanno manifestato occupando simbolicamente, nel rispetto dei divieti vigenti, il centro di Amalfi, per rivendicare il proprio diritto al lavoro.
Altrettanto numerosi quelli che invece, oltre al danno della perdita del lavoro, sono stati completamente tagliati fuori da qualsiasi forma di sussidio: commessi, Ncc, autisti di bus ecc. che, risultando a tempo determinato per la stagione aprile-ottobre, non esistono né per lo Stato né per la Regione Campania né per le Amministrazioni locali.
Il turismo in Costiera amalfitana vive di stagionalità. Per tale ragione, vi è un elevato numero di lavoratori che viene impiegato in questo settore, del quale sono il cuore pulsante, sono professionisti validi che contribuiscono alla buona fama dell’ospitalità della provincia.
Non possono e non devono essere lasciati soli. Noi tutti siamo pronti a scendere al loro fianco in questa battaglia di giustizia sociale.