Amalfi . Domenica gli stagionali in piazza a protestare “Nessuno deve rimanere indietro”

26 maggio 2020 | 23:13
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Amalfi . Domenica gli stagionali in piazza a protestare “Nessuno deve rimanere indietro”

Amalfi . Domenica gli stagionali in piazza a protestare. Il 31 maggio una occupazione simbolica di Piazza Duomo per far valere i propri dirietti , ecco il comunicato

“Eravamo consapevoli che si sarebbe aperta una stagione turistica difficile per tutti; non eravamo preparati abbastanza, invece, a perdere la Dignità.

In questi mesi si sono rincorsi proclami e decreti, promesse e parole che non hanno fatto che aumentare rabbia ed incertezza: tantissimi sono i lavoratori del turismo che resteranno a casa, beneficiati dei 600 euro previsti dal Governo per marzo ed aprile e (forse) dei 300 della Regione Campania, poi, chissà; altrettanto numerosi quelli che invece, oltre al danno della perdita del lavoro, sono stati completamente ignorati e tagliati fuori, anche dall’ultimo decreto governativo in materia, da qualsiasi forma di sussidio. È il caso dei commessi di negozio, degli operatori di aziende di trasporto, dei punti vendita/informazioni e tante altre categorie che, risultando a tempo determinato per la stagione aprile-ottobre, non esistono né per lo Stato né per la Regione Campania né per le Amministrazioni locali. Per tutti, ad oggi, la Naspi (già dimezzata dal 2015) con cui sopravvivere durante l’inverno è soltanto un miraggio.

Una schiera di “invisibili” a cui abbiamo deciso di ridare voce e dignità.

Domenica ribadiremo con forza che il concetto di stagionalità non può e non deve essere legato a una lettera sul contratto o al codice di un’azienda ma alla ciclicità della prestazione del lavoratore. La nostra, purtroppo, è una terra “a tempo determinato” (la “destagionalizzazione” resta solo una parola vuota) e non per colpa di chi ci lavora!

Ricorderemo a chi vive di politica che la Costiera non è solo una cartolina da spot elettorale ma un luogo che ha fatto dell’accoglienza la sua vocazione principale, per cui non esistono lavoratori di serie a e lavoratori di serie b ma persone, con uguale dignità. La guerra tra poveri che si vuole scatenare avrà come unica conseguenza quella di speculare, ancora di più, sul poco lavoro che resta.

Chiederemo alle Istituzioni di fare finalmente una scelta coraggiosa: schierarsi con misure concrete dalla parte delle centinaia di famiglie che vivono di lavoro stagionale, occasionale, a tempo determinato.

Nessuno deve rimanere indietro, nessuno deve rimanere escluso; il rischio è che la crisi economica ne inneschi una ancora più pericolosa: quella sociale, con conseguenze irreparabili per la nostra terra.”

Foto d’archivio