Castellammare, ex Cirio: ecco i politici nella rete del re del latte
Dal consigliere comunale al parlamentare di spicco, non mancano i politici nell’intricata rete di rapporti di Alfonso Greco, imprenditore stabiese finito al centro delle indagini per l’affare della ex Cirio. Legami accertati attraverso le intercettazioni telefoni, in cui lo stesso imputato vantava con estrema facilità, e verificati dalle forze dell’ordine attraverso pedinamenti.
Sull’edizione odierna di Metropolis, in un articolo di Ciro Formisano, si parla di oltre 600 pagine dell’inchiesta dei lavori all’ex stabilimento Cirio di Castellammare di Stabia, in cui vengono fuori decine di nomi di politici di spicco. Attualmente sono indagati solo Mario Casillo, capogruppo regionale del Pd, Antonio Pentangelo e Luigi Cesaro, parlamentari di Forza Italia.
Tra il 2013 e il 2015, sono stati intrecciati i legami tra queste persone e il Greco, socio di maggioranza della Polgre, società che nel 1999 ha acquisito per 12 miliardi di lire il complesso di traversa Mele per costruirne un
edificio residenziale con oltre 300 appartamenti, che frutta 100 milioni di euro. Nel 2014 l’imprenditore al socio Giovanni Lombardi, rivela ad esempio di aver incontrato a Roma Stefano Caldoro e il senatore Domenico De Siano di Forza Italia.
In altre occasioni parla invece di essersi confrontato con “Gigino ‘a Purpetta”, ovvero Luigi Cesaro, e Antonio Pentangelo, sempre del partito azzurro. La Procura di Torre Annunziata inoltre parla del coinvolgimento di Cesaro, De Siano e Pentangelo, con Greco, in merito al canone di locazione di un immobile sito a Napoli, che Forza Italia avrebbe dovuto affitare per farne una sede, con i politici che strapparono uno sconto sul fitto.
In un’altra intercettazione nella sede del Commercio Industria Latte, Greco tira in ballo anche Fulvio Martusciello, con riferimenti ad una legge regionale che nel 2014 avrebbe favorito Greco. L’ex consigliere regionale non è indagato e si è dimesso due mesi dopo l’elezione al Parlamento Europeo. Ma Greco avrebbe avuto un ruolo anche nel dibattito politico locale, come paciere tra Nicola Corrado e Gennaro Iovino. Questioni di carattere secondario secondo i pm, ma che chiariscono la fitta rete di contatti politici del Greco, che metteva le radici nei consigli comunali.