Castellammare, il sindaco Cimmino e la vicenda Ex Cirio. Revoca del comune o rinuncia della società di Greco?
Riqualificazione ex Cirio. Sulla vicenda che ha coinvolto anche un ingegnere di Piano di Sorrento, che aveva lavorato anche all’Housing di Sant’Agnello, interviene il sindaco Gaetano Cimmino con un post su Facebook. “A seguito della attività di accertamento, in pratica, e degli atti consequenziali – scrive – messi in campo durante la nostra amministrazione dopo anni di inerzia gestionale, in quell’area non sarà più possibile realizzare il progetto al centro dell’inchiesta. Per guidare questa città, ci vogliono coraggio, forza e spalle larghe. Doti non da tutti.”
Fatti non del tutto veri, anche secondo stabianews, poichè il permesso a costruire non è stato revocato di sana pianta, come magari lasciato intendere, ma è stato semplicemente revocato perché scaduto visto il mancato “ritiro”. In pratica la società non ha ritirato e pagato gli oneri di urbanizzazione (un importo da versare al comune per intervento di trasformazione edilizia e urbanistica) che ammontavano a diverse centinaia di migliaia di euro. Poi l’ultimatum di 30 giorni dall’amministrazione comunale nei confronti della società per effettuare il pagamento, anche se in fin dei conti sono passati diversi mesi fino al ritiro vero e proprio.
Il Dirigente del Comune di Castellammare di Stabia chiese alla PolGre Europa, dopo la mozione in Consiglio Comunale, se confermava e pagava o rifiutava. Il silenzio assenso ha fatto intendere quindi una carenza di interesse non ritirando il titolo. Di fatti è stata la stessa società a lasciare le pretese di costruzione sull’area e non il comune a revocare il titolo su iniziativa dell’amministrazione. Si è trattata dunque di una semplice procedura di ufficio.