Cava de’ Tirreni, istruttore di equitazione abusa di una minore rischia rinvio a giudizio

8 maggio 2020 | 12:57
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Cava de’ Tirreni, istruttore di equitazione abusa di una minore rischia rinvio a giudizio

Abusi di natura sessuale, perché avrebbe approfittato di una minore di quindici anni, alla quale insegnava ad andare a cavallo. Ora rischia il rinvio a giudizio. A chiederlo è la Procura di Nocera Inferiore, nei riguardi di un uomo di 35 anni, originario della provincia di Caserta, accusato di violenza sessuale aggravata su minore. La delicata inchiesta, arriva dinanzi al gip, in fase di udienza preliminare, durante la quale saranno valutati tutti gli elementi d’accusa per poi procedere alla fissazione del dibattimento o all’accoglimento di eventuali riti alternativi o ad una sentenza di proscioglimento o archiviazione. I fatti sono localizzati nel comune di Cava de’ Tirreni, in un periodo compreso tra il 2017 e il 2018, tra i mesi di ottobre e luglio in particolare. L’imputazione fu formulata a seguito della denuncia della famiglia della ragazzina, che vede sotto accusa l’uomo per aver approfittato e abusato del suo ruolo e dell’influenza che aveva sulla presunta vittima, per costringerla a subire atti di natura sessuale.

L’imputato, all’epoca dei fatti svolgeva il ruolo di istruttore di equitazione, cioè l’uso a fini sportivi del cavallo. Tra le persone che si cimentavano nell’attività, vi era anche la minore, all’epoca quindicenne. In sintesi, l’imputato avrebbe abusato della sua autorità – una circostanza mossa sotto forma di aggravante nell’imputazione – per fare leva sulla piccola, che temendo di perdere il suo istruttore di equitazione e dunque, di rinunciare a quella sua passione, avrebbe subito palpeggiamenti in ripetute occasioni. E senza poter reagire. Le accuse – tutte da dimostrare – riferiscono anche di circostanze più esplicite, che dovranno ora passare il vaglio del gip. La quindicenne si sarebbe così ritrovata in una condizione di inferiorità fisica e psichica, costretta a compiere e subire atti contro la sua volontà. La piccola è stata sentita anche in un incidente probatorio, per riferire su quanto avrebbe subito, dietro richiesta della Procura di Nocera Inferiore, che voleva salvaguardare la sua testimonianza. Quest’ultima, in modalità protetta e in compagnia di una psicologa per filtrare le domande del giudice e delle restanti parti. Un modo, come consentito dalla legge, per poter poi utilizzare eventuali nuovi elementi in un possibile processo. Durante l’udienza preliminare, fissata per i prossimi mesi, l’imputato avrà possibilità di difendersi dall’impianto accusatorio, chiarendo il suo ruolo nei riguardi di quella che oggi è inquadrata come la vittima della storia. Starà poi al giudice valutare, in un secondo momento, l’attendibilità della piccola, il suo racconto, insieme al materiale messo insieme dal sostituto procuratore titolare del fascicolo d’inchiesta.

Nicola Sorrentino, Il Mattino