Costa d’Amalfi: ci si affida ai Santi protettori
Quella di rivolgersi ai Santi Protettori in un momento molto particolare, invocandone la presenza, è una prerogativa della Gente del Sud, come rimarca Achille Benigno in una sua considerazione trasmessa al direttore de “Il Mattino”
E l’egregio lettore coglie proprio nel segno: tutti i credenti hanno invocato, in questi terribili giorni di emergenza sanitaria, l’azione dei Santi che possano stendere le loro mani per coprire in un forte abbraccio amorevolmente i territori a loro affidati ed intercedere presso l’Onnipotente per la salvezza .
Ogni sera a Minori, a conclusione della Santa Messa gli altoparlasnti del campanile della basilica di Santa Trofimena diffondono per tutto il borgo l’inno alla Santa protettrice con le preghiere recitate da don Ennio Paolillo, parroco.
A Positano don Giulio Caldiero ha prestato e presta la sua incessante operosità nella supplica alla Vergine da ogni angolo del borgo turistico, diffondendo particolarmente dalle terrazze delle chiese o del convento il Verbo e pregando per la salvezza del positanesi e non solo, officiando anche la Santa Messa.
Ad Amalfi l’azione miracolosa e protettrice dell’apostolo Andrea (il protocleto) si manifesta attraverso la Manna, a consolazioone del grande timore che pervade il popolo.
Mentre a Ravello il suono delle campane del Duomo annuncia dall’alto, diffondendo per l’intero territorio sottostante, l’azione della liqueuefazione del sangue di san Pantaleone che commuove intensamete anche don Angelo Mansi, ravellese d.o.c. Tutte le chiese della Arcidiocesi espongono le statue dei Santi protettori, da Tramonti a Scala, da Atrani a Maiori (che la tradizione vuole unite come Amalfi e Minori), a Cetara, Praiano e cosi via.
In questi giorni la Fede è rafforzata nella certezza che i Santi non vorranno assolutamente abbandonare i propri devoti figli nel momento di grande bisogno di fermezza interna.