Ex Cirio, Tonino Scala a Positanonews TG: “Politica si è fatta condizionare da interesse di parte” – VIDEO
Positanonews nell’ultima edizione del TG ha intervistato il consigliere del comune di Castellammare di Stabia, Tonino Scala, sull’ultima intricata vicenda dell’affare ex Cirio. Tanto è stato scritto in questi giorni sull’inchiesta che vede indagato l’imprenditore Alfonso Greco, insieme ad altri politici di spicco nazionale come Cesaro e Pentangelo, e regionale come Casillo. Importante per noi è avere quindi, una lettura politica su questi fatti, dando spazio a Tonino Scala.
“La vicenda della Cirio, prima che una questione di tipo giudiziario, è una vicenda politico-sociale – spiega il consigliere di Liberi e Uguali – Basta leggere le 600 e passa pagine, per capire che nella questione, c’è la sudditanza della città, la politica che ha abdicato al proprio ruolo e dal 2009 e fino ad arrivare alle ultime elezione 2018, si è fatta condizionare da un interesse di parte, l’interesse di un singolo, per tarpare le ali al futuro di quella città. Perché il tema vero, è che Castellammare è una città che ha tante potenzialità.
Sono oltre trent’anni che si discute anche dell’altra potenzialità, che può essere quella turistica, ma ogni qual volta, si prova a discutere e ragionare su quel tema, intervengono degli interessi che provano a conservare l’esistente e non fanno questo ragionamento. La cosa assurda è che la politica, nel corso degli ultimi dieci anni è stata supina rispetto a queste vicende di parte. Questa storia ha inizio nel lontano 2009, quando in Regione Campania viene presentato il cosiddetto “Piano Casa”.
Nulla ha che vedere con il Piano Casa di Berlusconi, che era un operazione moderata. Berlusconi prevedeva abbattimenti e ricostruzioni, con aumento delle volumetrie del 35%, il 20% per ampliamenti dell’esistente. Il Piano regionale prevedeva una cosa assurda, oserei dire, ignobile: la costruzione di città in ex opifici industriali, senza il rispetto delle regole urbanistiche, con una semplice comunicazione alla regione. Io condussi una battaglia, all’epoca ero consigliere regionale, paralizzando per più di sei mesi quel piano, presentai oltre 1300 emendamenti e alla fine raggiungemmo una sintesi.
La sintesi era quella di arrivare a delineare i luoghi nei quali era possibile applicare il piano casa, e introdurre dei limiti di superfice di metri cubici e quadri. L’operazione fu bloccata, non riguardava solo la Cirio, oppure tutte le ex aree industriali dismesse, ma riguardava le aree dismesse della Campania, perché con quel disegno ignobile si potevano costruire delle città senza il rispetto di alcuno standard (prevedendo tutti i servizi), e con quel disegno sarebbe andato tutto in deroga. Cosa accade? Si insedia il nuovo regionale, vengono apportate tutta una serie di modifiche e addirittura si mette mano sul PUT, si mette mano sul piano paesistico, per provare a costrire città anche in Penisola”. Lo stesso tipo di dinamiche insomma, che hanno riguardato l’housing sociale in Penisola Sorrentina.
L’intervento di Tonino Scala inizia al minuto 11:50