LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“SPIAGGE LIBERE…ADDIO!”
Ad ogni inizio di stagione balneare ci siamo dovuti dolere perché lo spazio lasciato alla cosiddetta “spiaggia libera” andava sempre più diminuendo, a favore degli stabilimenti, concessionari del suolo demaniale.
È una vecchia storia. Giova ricordare e ripetere che il mare, le spiagge appartengono a tutti, tutti hanno diritto di fare un bagno, peraltro di gran valore terapeutico, e di godere, in piena libertà, del bagnasciuga. All’estero, in molte località, non esistono restrizioni, è tutta spiaggia libera. Da noi: no.
Le concessioni ai privati, per l’utilizzo del suolo pubblico per le loro attività, diciamo “balneari”, vengono legittimamente rilasciate. Poco a poco, però, questi privati si sono allargati sempre di più, comprimendo quel poco spazio a malapena concesso ad ogni comune cittadino, talvolta “povero cristo”.
Ma si sa come vanno le cose nel nostro Paese, stanno tutti zitti, non c’è controllo e..”tira a campà”.
Oggi, poiché il coronavirus, come hanno scritto, cambierà la nostra estate, per aiutare le attività balneari, per venire loro incontro nell’attuale crisi, si sta pensando (Governatori e Sindaci d’accordo) di affidare ai privati, già titolari di concessioni demaniali, anche quel po’ che è rimasto di suolo libero, facendo comunque, come pare, salvi i diritti dei residenti, e qui non si capisce bene.
Possiamo immaginare, a questo punto, quello che potrà accadere, dal momento che da noi vale il principio dell’amicizia”, e che l’amico del mio amico è amico mio.
Che cosa significa? Significa che ci saranno preferenze, persone avvantaggiate a danno di altre, etc.
Certamente aspettiamo di capire meglio cosa bolle in pentola, però, ci sia concesso, dal momento che siamo in tema di concessioni, di esprimere le nostre preoccupazioni.
Si ha l’impressione che questa atroce esperienza del virus non abbia proprio migliorato i sentimenti di umanità che dovremmo avere.
Ma dico io, la gente si è lamentata perché il Governo in questa emergenza ci ha costretto a casa (non rendendosi conto che si è reso necessario per salvarci la pelle) e non capisce che, da tempo, poco a poco, facendoci diventare dei numeri, delle sigle, monitorandoci, lavandoci il cervello con gli spot pubblicitari, hanno già aggredito la nostra individualità, privandoci lentamente di quel diritto, sacrosantamente riconosciuto dalla Costituzione, della libertà individuale che, nel rispetto della legge, lo Stato dovrebbe garantire ad ognuno di noi.
Dopo le spiagge libere..che cosa ci sarà ancora tolto?
avv. Augusto Maresca