L’odissea di un ritorno a casa dal Piemonte alla Puglia in taxi.

7 maggio 2020 | 16:42
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L’odissea di un ritorno a casa dal Piemonte alla Puglia in taxi.

Ben 1.300 euro per tornare a casa dopo due mesi di quarantena in Piemonte! Quasi 1.000 km per riabbracciare i cari rimasti in Puglia. Questa è la storia di Mirela e di suo figlio Alessandro di 14 anni, originari di Corato. Lo scorso 7 marzo i due erano arrivati a Savignano (Cuneo) dove sarebbero dovuti rimanere una settimana per accudire una zia bisognosa di cure. Una volta lì, però, a causa dell’imprevisto ed improvviso lockdown, madre e figlio non hanno  più avuto la possibilità di ritornare a casa e sono stati costretti a rimanere nella terra piemontese per ben 58 giorni. Ospiti di una cugina, Mirela e Alessandro non avevano appresso nemmeno i soldi per mangiare e, al contempo, non volevano gravare sulle spalle di chi li ospitava. Iniziata la fase 2, giunti alla stazione di Torino Porta Nuova, l’amara scoperta: autobus e treni completamente pieni per quel giorno e per i successivi. A quel punto, considerata l’impossibilità di poter prendere gli aerei senza incorrere al rischio di rimanere bloccati all’aeroporto, la soluzione da scegliere era una sola: affidarsi a una vettura con autista. E così, dopo un viaggio di 968 km per la cifra di 1300 euro, madre e figlio sono giunti a destinazione, la loro casa. “Più dei soldi c’è la salute e in questo caso la priorità era trovare la soluzione per tornare”, il commento della signora Mirela.