Ravello, la riflessione del sindaco Di Martino su “Territori della Cultura”: “Destagionalizzazione: strategia vincente”

Sulla rivista “Territori della Cultura” del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, il sindaco di Ravello, Salvatore Di Martino, ha offerto una riflessione in cui spiega quali sarà la risposta della Città della Musica a questa crisi. La via è quella destagionalizzazione, come più volte sostenuto dal primo cittadino anche in tempi non sospetti, che ora necessita di una rapida e ancor più forte attuazione, per salvaguardare non solo l’economia ma anche l’identità e la storia di un intero paese, che vuole opporre la cultura alla paura. Qui riportiamo integralmente l’intervento di Salvatore Di Martino:
“In questi lunghi mesi di lockdown, il silenzio è stato sicuramenteil denominatore che ha accomunato in maniera drammatica tutto il nostro Paese. Nel caso specifico della comunità che ho l’onore di amministrare, l’emergenza epidemiologica da COVID-19, capovolgendo totalmente il nostro sistema turistico prevalentemente stagionale, ha rimandato a noi per primi e poi al mondo intero una cartolina di generale stravolgimento. Per un territorio ad altissima vocazione ricettiva come quello Costiero – in cui posso affermare senza dubbi che l’accoglienza è una dote naturale, e nel quale l’indotto è rappresentato dalle attività alberghiere ed extralberghiere, protagoniste indiscusse del motore dell’economia, e soprattutto vere e proprie fucine di lavoro per tanti cittadini – il confronto con gli anni precedenti è stato tragicamente spiazzante. Il protrarsi delle necessarie misure restrittive e di contenimento adesso comincia a presentarci il conto, un conto salato che si preannuncerà tale anche nei prossimi mesi.
Come amministratori, il nostro antidoto a quello che considero un veleno potentissimo, è aver già delineato una strategia di intenti che, in un’ottica di consonanza ed osmosi, possa riportare, al più presto possibile, il settore turistico alle vette indiscusse raggiunte negli ultimi anni, accelerando e forse inaugurando davvero per la prima volta un processo che si era sempre presentato di difficile attuazione: la destagionalizzazione. E non a caso, in stretta collaborazione con la Fondazione Ravello, l’amministrazione che rappresento si sta già muovendo in questa direzione con la programmazione di uno degliattrattori principi di Ravello, il noto Festival, che, slittato dalla tradizionale data di apertura, salvo complicazioni, inizierà adestate già inoltrata e si protrarrà anche nei mesi invernali. Questo favorirà, anche con agevolazioni sul costo degli spettacoli, l’arrivo di spettatori e turisti locali e italiani in primis, per poi proporsi nuovamente in maniera incisiva e soprattutto con serenità al mercato internazionale – questo ovviamente quando i viaggi non rappresenteranno più un problema o un pericolo. Ravello, come non mai, punterà sul suo brand di attrattore turistico culturale nel pieno rispetto della sua tradizione musicale. Il 26 maggio 1880 Richard Wagner visitando Villa Rufolo trovò il magico Giardino di Klingsor e Ravello da quel momento trovò il suo genius locie la strada maestra per riscoprirsi più tardi Città della Musica. L’importante anniversario non passerà inosservato, ma rappresenterà l’occasione perlanciare al mondo intero l’immagine di una Ravello forte delle sue radici storiche-culturali che non si piega di fronte al silenzio della paura ma combatte con le sue armi migliori: quelle della sua forte identità e del suo glorioso passato.”