Sant’Agnello, housing sociale: parla l’avvocato Caprioli. “Famiglie unica parte lesa, si parla di risparmi di una vita”
Sant’Agnello (Napoli) . Housing Sociale, nessuno entrerà in quelle case . Costituzione parte civile e azione al Comune, queste le linee guida per gli assegnatari, dopo il blocco del Tar Campania a Sorrento e gli arresti, fra cui l’ingegner Elefante, per inchiesta di Castellammare di Stabia da parte della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, sono poche le speranze di riprendersi le case . Sentiamo uno degli avvocati consulenti delle famiglie. Per almeno cinque anni, o diversa durata del processo, è difficile, se non impossibile, che qualche famiglia possa rientrare nelle case, se le accuse saranno confermate non vi entreranno mai, dunque la soluzione è chiedere i danni subiti o al costruttore o al Comune, salvo che poi la causa si risolva a loro favore..
Durante il nostro Tg, abbiamo avuto l’occasione di intervistare l’avvocato Vincenzo Caprioli, il legale che sta curando gli interessi di diverse famiglie che sono state danneggiate dalla situazione legata all’Housing Sociale di Sant’Agnello.
Ricordiamo che ci sono 53 assegnatari originari di tante città della Penisola Sorrentina, i quali a due giorni dalla consegna degli appartamenti, si sono visti bloccare tutto davanti agli occhi, a causa del sequestro da parte della Procura di Torre Annunziata.
Ribadiamo ancora una volta che noi di Positanonews siamo vicini alle famiglie coinvolte, unica parte lesa della vicenda.
“Questo procedimento ha arrecato dei gravi pregiudizi alle famiglie coinvolte, gli acquirenti – ha dichiarato l’avvocato Caprioli – oltretutto danni sociali. Molte famiglie vivono in una condizione disagiata, anche a causa della pandemia. E’ un processo complesso che si sviluppa sia sul piano amministrativo che penale, va ricordato che è un’enorme la matassa da sbrogliare, sarà compito della magistratura.
Sono per evitare tutte le forme di giustizialismo privato, le vittime sono solo gli acquirenti però, è evidente. Per molti si parla di risparmi di una vita, l’ordinamento offre strumenti di tutela in favore del privatoe. Si parla di quattro cinque anni, purtroppo. Potrebbe anche essere accertata regolarità di permessi, allora il tutto potrebbe rientrare…”.
L’intervista dal minuto 23,30.