Sorrento. Post di Clara Rolla della Lega su Silvia Romano piovono insulti e commenti sessisti da assessore Moretti, ma con lui mezza Italia

12 maggio 2020 | 00:19
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Sorrento. Post di Clara Rolla della Lega su Silvia Romano piovono insulti e commenti sessisti da assessore Moretti, ma con lui mezza Italia

Sorrento. Post di Clara Rolla della Lega su Silvia Romano piovono insulti e commenti sessisti da assessore Moretti . Si può criticare o meno il modo con il quale il Governo ha riportato in Italia Silvia Romano, può sconcertare la sua scelta di convertirsi come mussulmana, può essere legittimo chiedersi quanto sia costato il riscatto e perchè non si recuperano altri 500 italiani in Kenya che aspettano da mesi, fra cui anche di Positano, della Costa d’ Amalfi, Capri e Penisola Sorrentina, tutto giusto, ma non bisogna spingersi agli insulti, aggressioni verbali, provenienti da tanti profili di facebook , oppure da commenti  sessisti, come quello dell’assessore Moretti, come riportato anche da Agorà.  Noi abbiamo scelto di non ripubblicare il commento, ma condividiamo la critica, questi commenti e  i toni, alcuni molto peggio di quello di Moretti,  non vanno approvati Ovviamente non sono gli unici, stanno piovendo commenti di tutti i tipi sulla sua scelta di diventare Mussulmana, di ritornare etc, tutti a condannare questa scelta , ma chi condanna a volte sa a malapena cosa sia il cristianesimo , sono spesso persone che non hanno titolo, almeno non religioso nel senso stretto,  ma cosa dice la Chiesa?

La CEI le ha dato il bentornato come “Nostra figlia”

La Chiesa dice proprio questo, pensiamo che sia una “Nostra figlia” a tornare a casa e tutte le altre considerazioni si facciano con questo pensiero.

Le interrogazioni politiche ci stanno pure e van fatte e va chiarita la vicenda, ma ci vuole rispetto per la persona

Così ha detto Luigi Di Maio ministro degli Esteri

Silvia è una giovane ragazza che ha vissuto 18 mesi da prigioniera. Prima in Kenya. Poi in Somalia. A soli 23 anni.
Grazie all’impegno di donne e uomini dello Stato oggi è nuovamente in Italia, tra le braccia della sua famiglia.
E questa è l’unica cosa che conta.
Quell’abbraccio intenso, infinito, vero, emozionante di Silvia con il padre, la madre e la sorella ha commosso tutti.
Silvia è viva, sta bene.
Adesso, per favore, un po’ di rispetto.

NEANCHE A NOI CONVINCE QUESTA VICENDA, SOPRATTUTTO SE SONO STATI DATI SOLDI A TERRORISTI, ANCHE SE L’Italia ha dato soldi alla camorra per liberare Cirillo,fermo restando che la vita umana è prioritaria, ma aspettiamo di sapere come sono andate le cose

Però l’odio no. Chiediamo di capire che indagini sono state fatte, di far ritornare 500 italiani in Kenya, che tutti han dimenticato, di non dare soldi agli estorsori, ma comunque di fare di tutto per salvare vita umana, ma l’odio no, la critica contro la politica anche violenta si, ma non contro la persona, ci vuole chiarezza dal Governo ma la persona non va aggredita. Perché è sempre lecito discutere, avanzare argomenti di segno opposto, contrapporre sensibilità o visioni alternative del mondo o della vita, ma non è questo che accade oggi sui social, non è questo ciò cui stiamo assistendo. Basta percorrere velocemente i post, i commenti e i tweet, per rendersi conto che è fango e vomito ciò che sta circolando in queste ore. Quando non c’è più nemmeno uno straccio di ragionamento, si esce dall’universo delle opinioni e si entra in quello dell’hate speech, il “discorso dell’odio”, quello che non dice, ma fa; quello non spiega, ma offende; quello che non solo incita alla violenza, ma che è già, in sé, una vera e propria forma di brutalità. Perché? Com’è che non si riesce nemmeno più a litigare in maniera civile, e ci sbrana?