Sorrento – Ripartenza turismo. Visto le difficoltà dei maggiori mercati di riferimento,arduo fare previsioni per l’immediato futuro?
Sempre più critica la situazione negli Stati Uniti mentre in Gran Bretagna dopo tre settimane di lock down, un milione e mezzo di persone non aveva mangiato per una intera giornata.British Airways,costretta a mantenere solo il 5% della sua attività ordinaria, mentre Ryanair proprio oggi annuncia 3 mila esuberi. Le vacanze sempre più lontane?
Sorrento – Mentre l’intera comunità, così come tutto il Paese , si appresta ad entrare nella cosi detta “Fase 2”dell’attuale emergenza da coronavirus, si iniziano fare le previsioni circa la possibilità di risollevare una stagione turistica che ormai da più parti si ritiene compromessa. La conseguente crisi economica che sta iniziando a farsi sentire in modo grave, nonostante gli aiuti alle famiglie e quelli in via di destinazione (burocrazia permettendo) alle imprese, ci indica che non sarà facile. In particolar modo per un territorio ed una città come Sorrento che vive prevalentemente di turismo. Mentre Task force, Associazioni di categoria ed esperti in materia, compreso il Sindaco, si organizzano in tavoli tecnici. Studiando del come uscire o eventualmente tamponare una situazione che si presenta sotto vari aspetti molto difficile, concentrandosi del come attuare le direttive emanate dal Governo e dal servizio Sanitario Nazionale in prossimità del primo step verso la normalità , e quindi riprendere, sebbene a ritmo ridotto, le attività legate al turismo ed all’accoglienza in genere. In un tale contesto parrebbe tuttavia che non si tenga ancora conto di come sarà e quale sarà la materia prima. Ovvero i turisti! Se l’esperienza e la competenza di qualche addetto ai lavori, indica che si potrebbe pensare un inizio di recupero, verso stagione già inoltrata ed iniziare a sperimentare la cosi detta destagionalizzazione fino dicembre, bisognerebbe tuttavia vedere come attualmente se la passano i paesi che da sempre sono stati, per decenni, i punti di riferimento della nostra economia turistica, il mercato americano ed anglosassone. Fino a qualche giorno fa gli stati Uniti continuavano a rimanere il paese più colpito seguono Spagna e Italia. Insieme agli Stati Uniti, al momento la Gran Bretagna non vive un momento in cui si registra una seppur minima ripresa ,come si appresta a farlo, con le dovute precauzione e responsabilità, il nostro Paese. Secondo l’ultimo rapporto della Food Foundation, dopo tre settimane di lock down, un milione e mezzo di persone non aveva mangiatoper una intera giornata , in 3 milioni avevano dovuto saltare almeno un pasto. Una situazione molto critica, dettata proprio perché nelle famiglie mancano i soldi per comprare il cibo. La pandemia, causa l’autoisolamento, ha azzerato completamente la possibilità di lavorare e quindi di guadagnare. Le domande di richiesta di alimentari aumentano e fa impressione vedere l’incremento costante di nuovi bisognosi. Molti dei quali risultano essere ex dipendenti delle industria dell’ospitalità senza una busta paga fissa. Tale situazione rappresenterebbe soltanto la punta dell’iceberg, poiché si presume che i dati sarebbero molto superiori a quelli descritti (Fonte SkyTG24).Intanto il premier Boris Johnson, avvertendo la popolazione ha dichiarato che la situazione è destinata a peggiorare, invitando pertanto a rispettare le regole e continuare a rimane a casa. In un tale contesto è chiaro che anche per il popolo inglese,nel futuro prossimo non è in programma la caratteristica annuale vacanza che ha visto per decenni scegliere le belle località ricche di sole,di storia, di cultura, di ottime ed accoglienti strutture, come quelle italiane. Se poi aggiungiamo l’attuale situazione in cui versa il trasporto aereo, con British Airways, costretta a mantenere solo il 5% della sua attività ordinaria, mentre Ryanair proprio oggi annuncia 3 mila esuberi, ed Easyjet si è detta pronta a partire appena la crisi sarà rientrata rispettando il distanziamento sociale con mascherine, operando con il sedile centrale vuoto per ogni fila a bordo degli aerei. Quindi per quanto ci riguarda oltre a concentrare l’attenzione sugli aiuti,alle aziende ed al personale, da parte del Governo , opportuno sarebbe concentrarsi sull’adeguamento delle nostre strutture alle direttive emanate dal SSN e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in prospettiva 2021,tenendo presente una eventuale ricaduta autunnale. Per il resto, seppure in modo ridotto rispetto alle vacche grasse degli ultimi anni, sarà ancora una volta il nostro prezioso territorio, che sebbene ancora incoscientemente maltrattato, a garantire per il nostro turismo. – 01 maggio 2020-salvatorecaccaviello.