Aste, asticelle e aste finte di profflauro

10 giugno 2020 | 11:15
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Aste, asticelle e  aste finte di profflauro

Da Sorrento , la perla del golfo di Napoli, ci giunge questa lettera . Non tutti possono partecipare alle aste bandite dalle aziende leder del settore ma in molti film sono state introdotte immagini di aste di oggetti di pregio e i media diffondono le notizie dei prezzi record pagati da collezionisti che, frequentemente, desiderano restare ignoti. Sono aste serie, il venditore, guidato dalla casa incaricata di bandire l’asta, fissa il prezzo minimo, i collezionisti vengono inviatati a partecipare all’asta, e l’oggetto sarà assegnato alla persona che ha fatto l’offerta più alta dopo un brevissimo lasso di tempo per verificare che nessuno vuole rilanciare offrendo un prezzo ancora più alto. Questo è l’unico tipo di asta serio: il venditore sa che non avrebbe potuto vendere ad un prezzo più alto, l’acquirente è felice di essersi aggiudicato l’oggetto del suo desiderio perché nessuno ha rilanciato dopo di lui. Ci sono poi quelle che chamo “asticelle” perché meschine le motivazioni che le animano e disastrosi i danni che provocano: le vendite allo scoperto di titoli in borsa. Si tratta di scommesse fatte da un operatore che vende titoli che non ha o compra titoli che non vuole; se vende oggi titoli che oggi valgono 100 euro è un ribassista perché ritiene che alla scadenza varranno 90 euro; se le sue previsioni si avvereranno avrà guadagnato 10 euro per ciascun titolo ceduto; se compra oggi un titolo che oggi vale 100 è convinto che alla scadenza del contratto varranno di più e lucrerà sulla differenza. Le aste pubbliche per acquistare beni e/o servizi o per dare in appalto lavori pubblici. Nonostante gli sforzi del garante Cantone siamo ancora navigando a vista fra corruttori e corrotti. Poi ci sono le vendite all’asta che hanno il compito di mettere in scela l’ultimo atto delle procedute esecutive. Generalmnte gli immobili, offerti a prezzi stracciati, non vengono assegnati al primo od al secondo tentativo perché le organizzazioni che seguono le aste si accordano perché il prezzo scenda perché l’affare, ovvero il furto con destrezza garantito ed assicurato dalle leggi sello Stato italiano, deve essere un ottimo affare per chi acquista ed un disastro per l’espropriato. Appare, quindi, strano che, mentre la maggior parte degli italiani non sa cosa mettere in tavola, non può curarsi, non può sostituire la biancheria logora, a volte deve restare al buio perché non ha soldi per pagare la bolletta, non può lavare e lavarsi, etc una voce si è levata sul coro per chiedere di riprendere le azioni esecutive perché le aste consentirebbero di immettere in circolazione la liquidità di cui abbiamo bisogno! Si chiede di “salvare” mafiosi, camorristi, indragghettari, strozzini di ripulire il danaro sporco accumulato acquistando immobili a prezzi irrisori. A questo punto la domanda sorge spontnea: ma le banche stanno facendo melina per non immettere danaro in circolazione perché hanno stipulato un accordo con i clienti che rischiano di annegare in un mare di danaro sporco? profflauro