Calcio. Intervista esclusiva ad Aldo Marino, attaccante del San Vito Positano.
Quest’oggi noi di Positanonews abbiamo intervistato Aldo Marino, attaccante del San Vito Positano al quale abbiamo rivolto qualche domanda sulla sua carriera calcistica, sogni e progetti. Ecco le parole del N9 giallorosso: “La mia vita coincide internamente con il calcio, fin fa bambino ho sempre avuto un pallone con me. Il soprannome che mi hanno attribuito, “il Toro di Praiano”, ha una duplice valenza: da una parte il mio segno zodiacale, il Toro appunto e dall’altra perché il mio primo direttore a Massalubrese, Mario Gargiulo, mi paragonava, forse per il mio modo di giocare, a un toro nell’arena.
Quando mi ruppi il crociato venivo da una stagione condita da 15 goal a Massalubrense e in estate fui contattato insieme al mio amico “fratello” Marco Cestaro da una squadra che militava in D nel Novarese. L’infortunio arrivò in amichevole e purtroppo la nostra esperienza si concluse anticipatamente. Eravamo giovani e con buoni propositi e ora come allora penso che meritavamo la D perché sul campo avevamo dimostrato di avere la stoffa”. Nel 2014, invece Aldo fece un gravissimo incidente che lo portò addirittura al coma. “L’incidente del 2014 cambia la tua prospettiva indipendentemente dal calcio. Però ricordo ancora che ero pronto per tornare in campo al top della forma e nel mese di luglio purtroppo è successo quel che è successo…alla fine ringrazio ogni giorno la vita per come è andata. Tra l’infortunio al crociato e il coma sono stato lontano dai campi di calcio per 2 anni. Il ritorno in campo poi è avvenuto in maniera graduale, prima a Positano in Eccellenza con Mister Guarracino (anche se ho racimolato pochi minuti in campo) e poi a dicembre con il Costa D’amalfi in Promozione. Il Costa D’amalfi all’epoca era una squadra costituita completamente da ragazzi della costiera e lottava per la salvezza. Fui felice di approdare nel club perché mi dava l’opportunità di rimettermi in gioco e sopratutto avevamo un’idea precisa: un progetto territoriale e far tornare o meglio primeggiare la nostra terra anche nel calcio! Mister Proto coinvolse nel suo gruppo tutti i miei amici di tante battaglie, De Luca, Cestaro e Cantilena. Ci salvammo e gettammo le basi per un futuro glorioso. L’anno dopo con Mister Contaldo, l’allenatore che più di tutti mi ha riportato al top, abbiamo fatto una cavalcata storica verso l’eccellenza. Per me resta l’annata più bella mai disputata. I sacrifici a cui sono sottoposti i giocatori delle squadre dilettantistiche per certi versi sono gli stessi di quelli dei giocatori di serie A e serie B, con la sola differenza che a muovere noi dilettanti è una grande passione verso il calcio. Il mio ritorno a Positano è stato alquanto singolare: venivo da campionati importanti in eccellenza e dopo una prima parte all’ US ANGRI dove, dal punto di vista personale sono stato tra i migliori, per motivi di lavoro ho dovuto riavvicinarmi a casa e da qui parte la mia scelta. I miei progetti futuri sono quelli di continuare a fare bene e sognare ancora la serie D. In passato più che giocare in serie A avrei voluto giocare nella Salernitana, la squadra del mio cuore ma il giocatore al quale mi sono sempre ispirato è George Weah. Tra i miei tanti goal belli messi a segno, quelli a cui sono più legato è stata la doppietta nel match con la Calpazio (finita 0-4 per il Costa D’amalfi) che sancì il ritorno il Eccellenza a distanza di 27 anni”.