Cava de’ Tirreni, la discarica dei veleni

Valentino Di Domenico su Il Mattino di Salerno punta i riflettori sugli inquinamenti.
Proseguono a singhiozzo i lavori di messa in sicurezza dell’ex discarica comunale di Cannetiello, a Cava de’ Tirreni. A bloccare per l’ennesima volta i lavori, il rinvenimento di rifiuti solidi urbani a valle della briglia di contenimento e la maggiore estensione, rispetto a quanto previsto inizialmente, dell’area superficiale contaminata da tallio e berillio, ovvero metalli pesanti altamente tossici ed inquinanti. Per questo motivo, la ditta esecutrice dei lavori ha chiesto al Comune l’autorizzazione per la redazione di una perizia di variante per la rimozione e lo smaltimento del terreno contaminato, l’esecuzione delle analisi sui campioni di terreno prelevati, la rimozione dei rifiuti presenti a valle della briglia di contenimento e l’escavazione in ampliamento delle celle di scavo, già prevista in progetto, per la quota parte ricadente all’esterno del volume di rifiuti. Ciò comporterà un incremento di circa 78mila euro dai costi, somma che rientra pienamente nelle somme a disposizione del quadro economico finanziato dalla Regione Campania e trova copertura anche nelle economie di gara. Ora si attende la ripresa dei lavori che hanno subito un ulteriore rallentamento a causa dello scoppio dell’emergenza Covid-19. Nello specifico, il progetto di ripristino ambientale e messa in sicurezza permanente dell’ex discarica prevede il cosiddetto «capping», ovvero l’impermeabilizzazione dell’area inquinata, in modo da evitare infiltrazioni di acqua piovana che rischierebbe di far penetrare del percolato nella falda acquifera sottostante, nell’attesa che si completi il fenomeno di mineralizzazione in atto e che dovrebbe concludersi in un ventennio. Inoltre, è prevista anche la rimozione di tutte le opere non più necessarie, al fine della totale naturalizzazione dell’area con la messa in dimora di nuova vegetazione. L’ex discarica di Cannetiello da decenni è considerata una vera e propria bomba ecologica nel cuore delle colline metelliane che attende di essere «disinnescata». I lavori di bonifica, ripristino ambientale e messa in sicurezza dell’area utilizzata come discarica comune dal 1980 fino al 1994, cominciati nell’ottobre 2018, sono stati finanziati dalla Regione Campania con fondi europei per un importo di circa 2,4 milioni di euro, che renderà inerte tutto il materiale riversato nel corso degli anni e quindi la produzione di percolato che attualmente viene raccolto in una apposita vasca e conferito agli impianti di trattamento. E sempre sul fronte del risanamento ambientale del territorio, sono in corso i lavori per la risoluzione delle criticità del sistema fognario della frazione Corpo di Cava e della località Cesinola.

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