Derubricazione del reato per il sindaco di Praiano: per induzione indebita si rischiano 10 anni di carcere
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E’ arrivato il momento di fare chiarezza. Stanno girando voci e notizie non particolarmente dettagliate circa la situazione che vede protagonista il sindaco di Praiano, Giovanni Di Martino. Come già rivelato quest’oggi, per il primo cittadino, come dichiarato dall’avvocato difensore a Positanonews, ora si parla di reato di induzione indebita, il reato, quindi, è stato derubricato e non si parla più di concussione.
E’ utile, quindi, far capire cosa si intenda per questo tipo di reato. Per induzione indebita si intende il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità è punito con la reclusione da sei anni a dieci anni e sei mesi.
Nei casi previsti dal primo comma, chi dà o promette denaro o altra utilità è punito con la reclusione fino a tre anni.
Nell’art. 319 del codice penale, si nota come innanzitutto, a differenza della concussione, qui viene punito anche il soggetto passivo indotto, sebbene con una pena più mite. Si è sottolineato che la differenza fondamentale tra concussione ed induzione indebita sta nel fatto che nella prima figura vi è un abuso costrittivo del pubblico ufficiale, attuato mediante violenza o minaccia di un male ingiusto e notevole, da cui deriva una grave limitazione, seppur senza un totale annullamento, della libertà di autodeterminazione del destinatario.