E’ morto Mario Corso, il mancino della grande Inter ed idolo di Pelé
Trequartista, prima che nascesse questo termine, Mario Corso fu definito da Gianni Brera “il participio passato del verbo correre”: non gli serviva sgroppare in fascia per fare la differenza in campo. Specialista nei calci da fermo, perfezionò quel tiro a “foglia morta” che sarebbe divenuto non solo il suo marchio di fabbrica, ma anche una delle armi più temute dagli avversari dell’Inter di Herrera. Giocatore neroazzurro dal 1957 al 1973, finì poi carriera con la maglia del Genoa. Con L’inter vinse quattro campionati, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Moratti lo ricorda così: “Mario era l’unico calciatore che Pelè dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile: questo per far capire ai giovani la portata della classe del mio amico”.