È morto Salvatore di Mauro, il “Caronte” di Cetara.
Era uno dei personaggi più amati del paese costiero, ma il suo viso, solcato da rughe di sole, in cui l’, acqua di mare scivolava nella sua barba rendendola argentea, era conosciuto in tutto il mondo. La sua barchetta blu, tipica imbarcazione cetarese, da pesca, era divenuta una vera e propria icona, poiché tutti gli sposi che festeggiavano il loro matrimonio a Cetara, venivano “presi” e a differenza di Caronte sull’Ade, che accompagnava i dannato all’inferno dantesco, Salvatore con la sua imbarcazione accompagnava gli “eletti” sposi, nel Paradiso della Costiera amalfitana.”Ci lascia uno degli uomini più veri e più buoni di Cetara.La storia di Salvatore di Mauro è la storia di Cetara,-ha detto il sindaco di Cetara Roberto della Monica – l’amore per il mare, il rispetto delle nostre tradizioni, il grande cuore, la sua disponibilità ci mancherà, come ci mancherà non veder solcare il mare il nostro Caronte con la sua barca ”
” A suo modo Tatore,-ha ricordato Secondo Squizzato ex sindaco di Cetara – così lo chiamavamo prima che diventasse per tutti Caronte, è stato un imprenditore del settore turistico, senza mai esserlo formalmente. Aveva capito il fascino che esercitava per le giovani coppie una passeggiata romantica in barca a remi, con lo scenario di Cetara e della costa d’Amalfi sullo sfondo. Se c’era da fare qualche piccolo lavoro che avesse a che fare con il mare non si sottraeva mai, era sempre in prima fila perché quella era la sua vita. La faccia segnata dal sole, da vero uomo di mare non si potrà dimenticare, anche ora che un destino crudele lo ha chiamato a solcare altri mari.”
In una poesia di Lucia de Santis vi è tutto l’amore di Cetara per Salvatore ancora incredula per la sua scomparsa.
” Si allontana dalla riva
la barca di legno blu
col peso dei suoi anni.
La scia schiumosa
lentamente si dissolve.
Ondeggia tra le onde
il tuo ricordo, Caronte.
La barca di legno blu
sussurra
al pescatore un nuovo approdo.
Aleggia nel vento
un’ anima buona…
Rema ancora…rema sempre
nel mare dell’eternità… Caro Caronte.”
Antonio Di Giovanni