Le belve, quelle che non lasciano scampo, quelle talmente vere da sembrare finte.

12 giugno 2020 | 13:39
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Le belve, quelle che non lasciano scampo, quelle talmente vere da sembrare finte.
Le belve, quelle che non lasciano scampo, quelle talmente vere da sembrare finte.
Le belve, quelle che non lasciano scampo, quelle talmente vere da sembrare finte.
Le belve, quelle che non lasciano scampo, quelle talmente vere da sembrare finte.

Ho avuto il piacere di conoscere Manlio Castagna nel 2012 nell’ambito della rassegna “Letteralmente” organizzata dalla professoressa Mariella Nica con il patrocinio del Comune di Piano di Sorrento, presentammo “Pronto Soccorso Cinematografico per Cuori infranti” (Edizioni Il Punto d’Incontro), testo che ho riscoperto volentieri durante il lockdown quando chiuso in casa, dopo il lavoro, sentivo il bisogno che qualcuno che mi suggerisse film “terapeutici” per “curare” il momento di stress che tutti noi stavamo vivendo. “Pronto Soccorso Cinematografico” è un’interessantissima ciambella di salvataggio in questo senso, del resto Manlio Castagna oltre che vicedirettore artistico del Giffoni Film Festival è anche un dizionario vivente del cinema italiano, più un Farinotti che un Morandini, azzarderei. La sua cultura cinematografica emerge prepotente in tutti i suoi romanzi, ma la narrazione ne risente positivamente senza appesantirsi, aggiunge immagini vivide che aiutano il lettore a calarsi nella storia. Ho letto “Le Belve” (Piemme) con molto piacere, e Guido Sgardoli, che firma il romanzo con Castagna, è un’altra garanzia di ottima letteratura per ragazzi (Premio Andersen 2018; Premio Strega Ragazze e ragazzi 2019), la sua scrittura aggiunge ritmo e suspense al romanzo; entrambi gli autori strizzano l’occhio al grande maestro Stephen King senza demeritare. La vicenda si svolge a Tresigallo a metà strada tra Ferrara e le Valli di Comacchio, immersa nel verde della pianura ferrarese, una città, secondo molti utopica e ideale con palazzi di mille colori, torrette, portici di marmo, cilindri, coni, archi che si perdono all’orizzonte. Tresigallo è la città metafisica per eccellenza adorata dai cineasti, non poteva dunque svolgersi che qua il romanzo di un cultore del cinema. Tre banditi, Lince, Poiana e Rospo con il magro bottino di una rapina si rifugiano in un edificio abbandonato, l’ex sanatorio Boeri, dove casualmente s’imbatteranno in una classe di liceali di Ferrara in visita nell’ex ospedale. I tre delinquenti, gruppetto ben assortito di balordi e sociopatici, sequestreranno alunni e professori, e nel tentativo di sfuggire alla cattura da parte delle Forze dell’Ordine, tenteranno una fuga disperata attraverso i cunicoli segreti della struttura, dove si celano altri macabri segreti custoditi da figure inquietanti che abitarono il nosocomio nei tempi passati. La storia ha un crescendo che “artiglia” l’attenzione del lettore, dal genere slasher (penso alle pellicole di Wes Craven), si passa all’horror di “Urban legend” (Jamie Blanks) e infine, dopo la conclusione, un post credit, ricorrendo ancora una volta al glossario cinematografico, ci fa ben sperare in un sequel. Un libro ben scritto che non deluderà le attese degli amanti di questo genere letterario. Abbiamo bisogno di storie raccontate bene come questa di Castagna e Sgardoli, abbiamo bisogno di film costruiti come si deve, perché scrittori e registi di talento ci aiutano a pensare, e usare il cervello ci rende liberi. A causa del Covid oggi indossiamo mascherine che negano agli altri il nostro volto, la nostra identità, c’è chi controlla la nostra temperatura corporea e chi ci chiede di giustificare i nostri spostamenti. Ci impongono il distanziamento sociale, e quasi siamo terrorizzati dal gesto più umano di tutti, l’abbraccio. Infine non possiamo piangere i nostri morti. “È tutto reale… è tutto vero… non c’è niente d’inventato… niente di quello che vedi nello show è finto… è semplicemente controllato”, è una citazione da “The Truman Show”. Beh, se non è horror quello che stiamo vivendo oggi, allora siamo messi peggio, siamo finiti nel Truman Show dove sono altri a controllare la nostra vita. Caso mai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte! (Truman Burbank)
di Luigi De Rosa