Rivolta degli armatori del Golfo: “con queste condizioni è impossibile lavorare”.

Nella circolare che sta per emanare l’Autorità marittima ci sono regole troppo restrittive ed impossibile da applicare. Questo è quanto lamentano gli armatori che aggiungono: “Inasprire le misure anti-covid nel trasporto marittimo locale significa fermare tutti i collegamenti”. Mentre, in un primo momento il governo Conte aveva stabilito, tramite il decreto del 17 maggio che, “laddove fosse possibile è necessario contingentare la vendita dei biglietti in modo da osservare tra i passeggeri la distanza di almeno un metro. Laddove non fosse possibile i passeggeri dovranno dotarsi di apposite protezioni (mascherine e guanti)”, ora con le nuove disposizioni della Guardia Costiera, non ci sarebbero più distinzioni tra le tipologie di imbarcazioni: “ai passeggeri in piedi: dovrà essere garantita una superficie per singolo passeggero pari ad almeno 2,25 mq” e a quelli seduti “almeno 1 metro di distanza tra i limiti esterni delle sedute da utilizzare”. Un altro problema è che la regola del distanziamento non vale per le famiglie e conviventi e, il dover identificare ogni volta se si appartiene allo stesso nucleo familiare o non, manderebbe in tilt le biglietterie. Le compagnie aeree, per esempio, si sono rifiutate di accettare qualsiasi regola che imponesse loro di viaggiare con un numero di passeggeri inferiore al 77%  della capacità dell’aereo e, a questo punto, non sarebbe logico chiedere alle compagnie marittime di effettuare le corse con il solo 30 – 40% di posti occupati. “Così sarebbero tutte linee in perdita e non resterebbe altro che bloccare i servizi”, ribadiscono gli armatori.

 

 

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