Si è spento Alan Frenkiel, artista straordinario con Positano nel cuore

4 giugno 2020 | 17:15
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Si è spento Alan Frenkiel, artista straordinario con Positano nel cuore

Si è spento a Montenero Valcocchiara all’età di 79 anni Alan Frenkiel, un’artista che era molto legato a Positano. Il direttore di Positanonews Michele Cinque l’ha definito “una delle persone più belle che abbia mai conosciuto: profondo, intelligente, ironico. Ha fatto cose straordinarie”. Frenkiel, di origini statunitensi, era infatti un uomo di cultura, che ha partecipato anche ai movimenti studenteschi del Sessantotto francese.

alan frenkiel sessantotto mascoli

Quegli anni sono stati infatti ricordati anche Giuseppe Mascoli, imprenditore positanese trapiantato a Londra, che sui social ha pubblicato questo scatto (sopra, Frenkiel è l’ultimo a destra), che ha voluto salutare con questa frase il critico d’arte “Can a stone thrower go to paradise?” (Può una pietra attraversare il paradiso). Anche l’artista e critico d’arte originario di Campagna, Angelo Riviello, gli ha dedicato un commovente messaggio per la dipartita, ricordando i trascorsi nel paese verticale:

“Ciao Alan… Alan Frenkiel. per me sei sempre stato come un fratello maggiore con cui condividire umilmente progetti e sogni rivoluzionari. Un guerriero americano fuori dal coro, abitante del mondo, del 68 francese, dalle armi sottili, ma taglienti, come l’ironia che faceva parte della tua personalità creativa, come uomo e come scrittore. Sempre sincero, disponibile, nel gioco della vita, tra le infinite partite a scacchi, con Giulio Gragiulo e altri amici, al Bar Internazionale di Positano, del caro amico Mimì, quando ci siamo conosciuti, come pretesto per chiacchierare giocando, in quelle lunghe (ma corte) serate invernali, tra musica e arte…

Come non dimenticherò mai quella volta a Napoli, in occasione di una mostra (di Betty Bee), in via Chiatamone, quando ci siamo visti con il carissmo Franco Del Prete. Ci siamo sentiti, per telefono, prima del lockdown…per salutarci. Non mi hai detto nulla. Perché? Non dimenticherò mai, il tuo contributo nel Libro/Catalogo bilingue (con un bellissimo testo-racconto, e la tua traduzione dall’italiano in inglese) che trasformò l’antico evento della Chiena, in Opera d’Arte e Spettacolo, per le strade della città e al Museo nascente. Una Storia, un progetto innovativo, in cui sei stato tra i protagonisti, insieme a tante altre bellissime personalità, dell’arte e della cultura… Alan…See you later!!!”.

Alan Frenkiel era un intellettuale a 360°: scrittore, manager artistico e musicale. Negli anni ’70 ha vissuto tra Praiano e Positano: nel 1970 dimorava nella Casa degli Angeli, a Praiano, presa in affitto dall’attore William Berge, dove erano soliti fare festa e vestire in maniera allegra e stravagande. Alan era inoltre un appassionato di scacchi, ed era nel Bar Internazionale di Mimì Collina che avvenivano interminabili tornei. Positano era popolata di intellettuali che si dividevano tra il ritrovo dei Collina e il ristorante Mediterraneo a Fornillo.

Come ricorda Angelo Rivello, si ritrovavano con il Frenkiel, Fabrizio Elefante, Franca Ponti, Giulio Gargiulo, Raffaele Cascone, il giovane Paul Getty Junior, musicisti come Shawn Phillips che abitava a Positano, Luciano Cilio, pittori tra i quali il romano Angelo Moricone, Giuseppe Di Lieto, Ibrahim Kodra, Vera De Veroli, Cesare Peverelli e il giovane Guido Daniele. Tra il 1972 e il 1973, il critico americano organizzò una mostra collettiva alla Galleria d’Arte Gargiulo all’Azienda di Soggiorni e Turismo, intitolata “Gli Artisti di Positano”.

Frenkiel conosceva anche l’artista Dado Predieri, di cui offrì una descrizione retrospettiva di una sua opera, il Cavolfiore, parlando così dell’anziano pittore: “E posso ancora vedere – o perlomeno mi sembra di vedere – Dado nel suo studio-caverna, come quei misteriosi artisti che, nelle grotte di Lascaux e Altamura, si impegnarono a trasformare la superficie sopra di loro in una vibrante immagine di ciò che sarà in eterno: la melodia nascosta di una visione poetica”.

Lo statunitense non era sono un cultore dell’arte visiva, ma addirittura diede un fattivo contributo in campo musicale: c’è anche la sua mente dietro la nascita del gruppo “Napoli Centrale”, sorto con la spinta del conduttore radiofonico Raffaele Cascone e l’apporto di Shawn Phillips, individuando il nome, la formula musicale, artistica e contenutistica. Negli ultimi anni Frenkiel è vissuto tra Londra e l’Appenino Molisano, vivendo poi stabilmente in Italia, dilettandosi come poteva nell’arte dei muretti a secco .