Alla scoperta di Trotula de Ruggiero, pioniera della medicina del Medioevo. I particolari del progetto che usa i social e non solo
La Scuola Medica Salernitana è la più antica e celebre istituzione medica del mondo occidentale ed è ritenuta la manifestazione culturale e scientifica più rilevante dell’intero Medioevo. Le sue radici partono dalla tradizione classica ippocratico galenica: il corpo umano era considerato nella sua interezza come un microcosmo all’interno del macrocosmo della natura.
Importante fu il ruolo delle donne, una in particolare Trotula de Ruggiero vissuta a Salerno nell’XI secolo, nel periodo aureo della Scuola Medica Salernitana, dove la presenza femminile sia tra docenti che tra allievi era una realtà. Trotula era una medichessa, si può ben dire la prima medichessa della storia.
Nel 2020 tre ragazzi salernitani decidono di far conoscere questa figura. L’architetto Roberta Pastore, portavoce del gruppo, Valerio Calabrese, direttore del Museo Vivente della Dieta Mediterranea di Pioppi e Anella Mastalia, imprenditrice.
Con loro vengono coinvolte alcune importanti professionalità tutte della provincia di Salerno: Federica Cafaro per le illustrazioni, Ertilia Giordano per la voce narrante, Ernesto Giacomino che scrive i testi della storia. A seguire il progetto di comunicazione l’agenzia battipagliese ELEMENTI CREATIVI, con i milanesi di DE REV, fondata dal cilentano Roberto Esposito e l’azienda salernitana MAF.
“Trotula è un progetto culturale e creativo che ha l’intento di divulgare, con una comunicazione che oscilla tra fiaba e racconto storico, i valori di Trotula. – racconta Roberta Pastore – I suoi scritti sono arrivati ai giorni nostri e risultano sorprendentemente attuali. Molti aspetti della vita di Trotula sono avvolti dal mistero e nel tempo una sorta di negazionismo ha oscurato questa donna così emancipata, umana e profondamente colta. Il nostro progetto non ha pretese storico-filologiche ma punta, attraverso il racconto che Trotula fa in prima persona direttamente dall’anno 1000 (e dintorni), a difendere il diritto a essere ribelli, a credere nei propri sogni e a essere felici. E questa fantastica donna che nel Medioevo è riuscita a realizzare il sogno di praticare la professione medica e a essere il riferimento scientifico per l’Europa intera può diventare un faro per tutti noi.
E Trotula non è la sola, parliamo delle Mulieres Salernitanae, donne che professavano la medicina a tutto campo, le quali proponevano rimedi che i medici del Collegio accoglievano nei loro scritti. Trotula, dunque, insegnò ed esercitò la professione medica producendo trattati scientifici, il più famoso dei quali, “De Mulierum passionibus”, è stato definito da H.P.Bayon il testo che segna la data di nascita della ostetricia e ginecologia come scienza medica.”
Ancora una volta una donna pioniera in un campo scientifico…
“In effetti la presenza nella Scuola Medica Salernitana delle donne medico in generale e della figura di Trotula, in particolare, è stata al centro di una lunga querelle tra gli studiosi. Non si può negare che nel corso dei secoli ci sia stato più di un tentativo di leggere la presenza delle donne nella Scuola solo nei ruoli di levatrici o infermiere. Così anche Trotula nel tempo è stata cancellata o identificata come un uomo, poi una strega, poi una levatrice. Un tentativo continuo di sottrarre a Trotula l’identità storica, femminile e professionale, ma la realtà emersa da nuovi documenti ci restituisce la figura di Trotula nel suo ruolo di donna medico e di Magistra. E, in generale, la legittimità della pratica medica da parte delle donne è ricostruibile attraverso tante fonti storiche certe, come ad esempio le licenze rilasciate a norma di legge dai Collegi a molte dottoresse che lavoravano a tutto campo.”
Cosa vi ha spinto a far riportare alla luce la figura di Trotula, oggi nel 2020?
“In primo luogo per far emergere la realtà storica, troppe volte negata, che vede una donna medico in pieno Medioevo diventare un importante riferimento scientifico per i temi legati al corpo delle donne con il suo celebre testo che conobbe un’ampissima diffusione in Europa e non solo. Trotula è una donna che aiuta le altre donne e questo messaggio di solidarietà e supporto di genere (ma non solo) è centrale in questo progetto. Trotula è una donna di scienza, e vogliamo sottolineare l’importanza dello studio, del sapere, della conoscenza, dell’impegno. Ci ha colpito che il linguaggio di Trotula è sì scientifico (quale poteva essere in quel tempo) ma è allo stesso tempo un linguaggio inclusivo e da tutti comprensibile e fruibile. E la modernità di Trotula è l’importanza che dà al corpo: attraverso di esso la vita viene vissuta, si esprime la gioia di vivere, ma anche la pena della malattia e la sollecitudine della cura. E su questa scia questa medichessa affronta il tema della sessualità femminile e della libido. Emerge nei suoi scritti una lucida e seria consapevolezza della simmetria per quel che riguarda la sessualità, una complementarietà dei due sessi. La scelta sessuale può venire inibita e negata esclusivamente dalla scelta individuale, non dalla norma collettiva. Sorprendente nel suo trattato, la presenza di precetti circa il rapporto madre-figlio e il benessere psicofisico di entrambi, anticipando di secoli lo studio della psicologia sul primo anno di vita dei neonati. Infine, nella parte del trattato chiamato “De ornatu”, Trotula parla della bellezza riferendosi al corpo: un corpo da tutelare, migliorare, salvaguardare dalle insidie del tempo che scorre, dalla natura che lo ferisce, dagli eventi della vita quotidiana che lo affaticano.”
Trotula racconta la propria storia utilizzando i canali più moderni, sito e social, ma c’è stato anche un debutto al Salotto della letteratura a Salerno, prossimi progetti?
“Trotula è un progetto che si racconta un po’ alla volta, quindi il nostro invito è quello di seguirci sui nostri canali social e di esplorare il nostro sito. In particolare, ogni Venerdì alle 18,30 sui nostri social pubblicheremo una puntata della storia raccontata stesso da Trotula, una fiaba della buona notte per i bambini di oggi, ma anche per chi bambino non lo è più. Trotula è una Rebel del Medioevo e la sua storia può essere ancora di ispirazione per tutti noi!”
Per seguire Il progetto
SITO: www.trotula.it