Calcio. Torna a parlare De Laurentiis, per Osimhen è fatta! La Champions non a Barcellona

30 luglio 2020 | 18:28
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Calcio. Torna a parlare De Laurentiis, per Osimhen è fatta! La Champions non a Barcellona

Torna a parlare Aurelio De Laurentiis e lo fa lungamente di diversi argomenti. La questione che da giorni interessa sapere è l’affare Osimhen del quale, finalmente, sembra si abbiano ottime notizie: dovrebbe mancare solo l’ufficialità ed il tweet del patron azzurro. Poi il presidente parla delle perplessità di giocare la sfida di Champions a Barcellona e attacca la Uefa: “Sarà una grande partita. Io telefono, chiedo: è molto imbarazzante. Sento arrivare dalla Spagna delle grandi perplessità e paure e loro fanno finta di nulla. Che ci vuole a dire che non si va a Barcellona ma in Portogallo, in Germania, a Ginevra. È come se stessimo a scuola: alla Uefa non c’è nessuno che sa fare impresa coi soldi nostri. Se hanno deciso che la Champions si fa in Portogallo e l’Europa League in Germania, credo che per gli ottavi possiamo andare in Portogallo o in Germania, non capisco perché rimanere in una città che presenta grosse criticità”. Perplessità poi sull’inizio della nuova stagione: “Gravina mi ha sempre detto: è una follia partire il 12 settembre. Ci sono le partenze alla fine di agosto per le nazionali e poi ci sono cinque società impegnate in Europa chissà fino a quando. Poi dobbiamo dare almeno dieci giorni di riposo ai calciatori e poi, appunto, le nazionali. E allora quando facciamo il ritiro? Il problema è che gli impiegati devono fare gli impiegati e gli imprenditori gli imprenditori. La politica se non pensa all’economia, farà sempre acqua”. E ancora sulla questione stadi da aprire: “I politici non dovrebbero andare in vacanza. Abbiamo questi geni del comitato, non so dove li abbiano trovati. Basterebbe che le 20 società facessero causa per un miliardo a questi signori e accadrebbe lo scandalo. Questi sono grandi cervelli o cervellotici? O il Paese riprende o fallisce. Già nel 2017 eravamo sulla strada del fallimento ed eravamo sotto schiaffo da tantissimi anni, ora siamo sotto terra. Se ci vogliono mettere una lapide sopra non lo so, dobbiamo emigrare ma per andare dove? Ce lo dicessero”. Infine, sui diritti televisivi, De Laurentiis si esprime così: “Pur sembrando un movimento caotico e disunito, la Serie A ha dimostrato di essere un punto d’interesse per sei fondi. Ora dobbiamo capire se continuare a far guadagnare gli altri o siamo imprenditori per rafforzare i nostri club e quindi fare stadi, comprare bravi calciatori e accontentare i tifosi. Altrimenti sembra che abbiamo abbracciato questo sport, un’industria importantissima, per far contenti i terzi”