Covid, ipotesi stato d’emergenza fino a dicembre. Quale futuro per la destagionalizzazione in Costa d’Amalfi?

Ci sono forti probabilità che lo stato d’emergenza per il Covid-19, venga prorogato fino al 31 dicembre 2020. Questa è la notizia che è filtrata da Palazzo Chigi e riportata questa mattina dai quotidiani. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sta seriamente considerando di prorogare l’emergenza sanitaria oltre il mese corrente, lasciandolo anche intendere alla stampa, presente durante la presenziazione del premier alla cerimonia del Mose, a Venezia: “Ragionevolmente ci sono le condizioni per proseguire lo stato di emergenza per il Coronavirus dopo il 31 luglio – afferma Conte, volendo proseguire lo stato d’emergenza – per poter adottare le misure necessarie”.

Attualmente si tratta solo di un ipotesi, ma nel caso dovesse paventarsi tale scenario, ci si chiede quale sarà la situazione in Costa d’Amalfi. Nel corso della Fase 2, abbiamo spesso sentito i sindaci ripetere la parola destagionalizzazione, quale risposta necessaria per recuperare i mesi persi a causa del lockdown. Unanimemente anche gli imprenditori del turismo, non chiedono altro per far quadrare i conti in questa annata difficile, dove gli arrivi intercontinentali sono in questo momento solo un lontano miraggio. Considerando che in autunno gli epidemiologi prevedono una seconda ondata, tra l’impasse del governo nazionale e il voto per il rinnovo del consiglio regionale, i segnali per gli enti locali non sono certamente incoraggianti.

Tante sono le incognite, dalla mobilità alle scuole, senza contare poi che già con l’inizio (in ritardo) della stagione estiva, già si reclama un efficientamento della risposta sanitaria, per assistere comunque un bacino d’utenza ristretto in confronto alla mole di presenze degli scorsi anni. Navigare in queste condizioni, rischia infatti seriamente di spegnere la vivacità di un territorio, che comunque dovrà compiere lo sforzo titanico di proporsi in un periodo dell’anno che per certi versi è sempre stato una chimera in Costiera Amalfitana, tranne ovviamente poche (e rare) eccezioni.

Con l’inaugurazione della Fase 2 abbiamo assistito a poche manovre coordinate e al fallimento della creazione della task force: nella Fase 3 addirittura imprenditori hanno chiesto ai sindaci di Minori e Maiori di non consultarsi più con i loro colleghi sulla questione Ztl: bisognerà quindi ricucire gli strappi per riprendere le redini di questa “sfida” per la nostra collettività. Dal punto di vista finanziario, con la riduzione degli introiti della tassa di soggiorno, si rivela ancora più difficile avere dei margini di manovra nel condurre l’amministrazione dei paesi, risorse fondamentali anche a sostenere servizi e possibili misure per il distanziamento, con cui si potrebbe ritornare a convivere.

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