Le acque potabili della Penisola sorrentina |
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La magia dell’acqua sorgiva di Piano raccontata da Luigi Cangiano nel 1855

25 luglio 2020 | 20:08
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La magia dell’acqua sorgiva di Piano raccontata da Luigi Cangiano nel 1855
La magia dell’acqua sorgiva di Piano raccontata da Luigi Cangiano nel 1855
La magia dell’acqua sorgiva di Piano raccontata da Luigi Cangiano nel 1855
La magia dell’acqua sorgiva di Piano raccontata da Luigi Cangiano nel 1855
La magia dell’acqua sorgiva di Piano raccontata da Luigi Cangiano nel 1855
La magia dell’acqua sorgiva di Piano raccontata da Luigi Cangiano nel 1855

Ieri sera sulla terrazza di Villa Fondi è stato presentato il testo dell’ingegner Luigi CangianoEsame della distribuzione delle acque potabili in Sorrento, Piano e Meta” ristampa anastatica dell’originale del 1855 a cura dell’editore Franco Di Mauro. Il testo descrive l’impianto e le ramificazioni dell’Acquedotto del Formiello (dall’etimo “ad formis”, “verso i condotti”) di epoca augustea, che serviva il territorio della piana di Sorrento incanalando le acque sorgive fino ai cisternoni Spasiano che ancora oggi servono Marina Grande, coprendo una distanza di cinque miglia. Un testo che accanto alle informazioni tecniche offre un quadro chiaro e interessante del rapporto uomo, ambiente e sfruttamento delle acque in epoca classica, esalta la sagacia e la genialità degli antichi romani che sapevano governare le acque, come sottolineato più volte dal dottor Alessandro Bifulco, che firma la prefazione al testo. Roma oltre che Caput Mundi è stata Regina Acquarum: insuperabile. I romani avevano una visione aristotelica della vita ossia sintetica e realistica, lo rivela anche la logica che hanno seguito nell’affronatare le problematiche presenti su un territorio come quello della penisola sorrentina orograficamene disomogeneo, caratterizzato da valloni, colline e pianure, ricorrendo a opere di raccordo che ancor oggi sono valide, mentre con le vasche di dissabbiatura, di purificazione e i camini di areazione furono capaci di offrire un’acqua limpida fino a valle, una vera magia per quell’epoca. L’incontro è stato moderato dal dottor Giacomo Giuliano con la competenza di sempre, non è mancato un momento di commozione in ricordo di una giovane donna, Paola Bonadies, persona che tutti ricordiamo con affetto, figlia della dott.ssa Tommasina Budetta, direttrice del Museo Georges Vallet, che ieri non è potuta essere presente all’incontro. Il Sindaco Vincenzo Iaccarino ha fatto gli onori di casa e introdotto l’argomento non nascondendo grande entusiasmo per un lavoro di recupero letterario prima e archeologico poi, svolto anche sul campo da due giovani archeologi, il dott. Antonio Vanacore e la dott.ssa Valeria Bava, che darà l’opportunità alla sua amministrazione di recuperare un sito, quello del Formiello, di grande valore identitario oltre che culturale per tutta la comunità. La serata è stata impreziosita dalla riproduzione di filmati e foto inedite che i due archeologi hanno offerto alla platea, descrizioni di luoghi che gli stessi abitanti di Piano di Sorrento ignorano ma che da secoli sono testimonianza di quella capacità straordinaria che avevano gli ingegneri dell’antica Roma di incanalare le acque e conservarne la qualità sia a monte che a valle. L’acqua è fonte di vita e benessere, non a caso il Comune di Piano ha scelto di ripartire con l’acqua per quel che concerne gli eventi culturali a Villa Fondi, e ci auguriamo di cuore sia di buon auspicio. Scrive Loren Eiseley: Se vi è una magia su questo pianeta, è contenuta nell’acqua. Chi ha avuto la fortuna di vedere le acque incanalate negli impianti idraulici costruiti dagli antichi romani ha fatto in parte esperienza di questa magia. L’acqua sorgiva da millenni è celebrata nei salmi sapienziali della Bibbia e nei Vangeli, noi stessi siamo fatti per il 65% di acqua e ancora l’acqua copre 2/3 della superficie terrestre, ma solo lo 0,002% è potabile. Anche per questo l’acqua non va mai sprecata, i romani, come ci insegna il Cangiano, erano maestri anche in questo.
di Luigi De Rosa