Positano, nella rada i megayacht Tanusha e Siren
La rada di Positano questo pomeriggio è stata popolata da molte imbarcazioni, rilevando una nutrita presenza di yacht. Tra panfili di più piccola stazza come il Seataly, il britannico Lady M e il Forever (quest’ultimo che batte bandiera maltese), spiccano i megayacht Tanusha e i Siren, che navigano sotto le insegne delle Isole Cayman.
Il Siren (72 metri di lunghezza) e il Tanusha (65 metri) sembrano essere entrambi di proprietà di miliardiari britannici. Il primo rientra tra le imbarcazioni di David Reuben, uno degli businessman più ricchi del Regno Unito. Nato in India, insieme al fratello Simon fonda la Reuben Brothers, società attiva su private equity, venture capital, sviluppo immobiliare e finanziamento del debito. Agli inizi la compagnia fece fortuna con investimenti sui metalli in Russia.
La compagnia si occupa di investimenti immobiliari (uffici, negozi, hotel e immobili residenziali e infrastrutturali nel mondo), ma anche nel campo energetico e nei trasporti: solo di recente ha infatti rilevato la RBD Armatori di Torre del Greco, società fallita nel 2018, assorbendo parte della flotta più l’Hotel La Palma a Capri. Con la Kristal Waters, hanno costruito il Siren più altri quattro yacht, poi venduti (Triple Seven, Sapphire, Mogambo e Graffiti). L’imbarcazione di lusso dei Reuben è in viaggio per Amalfi.
Costruito nel 2008 da Nobiskrug, Siren è stato poi ristrutturato nel 2013: 16 cabine, di cui 7 per 14 ospiti e 9 per l’equipaggio, insieme agli spazi interni sono stati arredati da Newcruise. Il mega panfilo, dal valore di circa 70 milioni di euro, può essere noleggiato per circa 500mila euro a settimana. Il Tanusha, secondo indiscrezioni della stampa francese apparterrebbe invece al magnate Philip Green.
Presidente dell’Arcadia Group, possiede compagnie di vendita al dettaglio che operano principalmente nel Regno Unito come Topshop, Topman, Wallis, Evans, Burton, Miss Selfridge, Dorothy Perkins e Outfit. Vanta un patrimonio di circa 4 miliardi di euro Green, che tra avventure in politica e la passione per il calcio, alterna l’abitudine di pianificare costosi soggiorni sulla riviera francese. Recentemente ha chiuso 550 negozi in Inghilterra a causa del Covid-19, lasciando a casa circa 14mila lavoratori, chiedendo aiuto al governo per le tasse.