Processo per l’omicidio del piccolo Giuseppe Dorice, il patrigno: “mi si è spento il cervello”

21 luglio 2020 | 16:54
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Processo per l’omicidio del piccolo Giuseppe Dorice, il patrigno: “mi si è spento il cervello”

Oggi nell’aula 114 del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, è il giorno degli imputati del processo per l’omicidio del piccolo Giuseppe, il bimbo di 6 anni morto il 27 gennaio 2019 a Cardito, ucciso dai colpi di bastone sferrati dall’ex compagno della madre, Valentina Casa, 30 anni di Massa Lubrense, anche lei sotto processo. A rispondere alle domande del pm Fabio Sozio, è Tony Essobdi Badre, 25 anni, colui che è accusato di essere l’assassino per piccolo Giuseppe: “Mi sono messo nel letto per rilassarmi un po’, verso le 8 e qualcosa, sentii che i bambini, saltavano sul letto. Mi è venuto un raptus di follia, mi si è spento il cervello, e li picchiai. Ma non ho mai voluto ammazzarli. Fu un raptus di 5 minuti – continua Badre – mi è venuto in cameretta dopo aver visto la struttura del letto rotta, è come se in quel momento mi si fosse spento il cervello”. L’interrogatorio è durato circa due ore e tantissime sono state le domande e le contestazioni avanzate dal sostituto procuratore presso il tribunale di Napoli Nord, alle quali Badre ha risposto con parecchi “non ricordo”.