Riproporre il tram come mezzo di trasporto in penisola sorrentina, perché no?
Le città del futuro tornano a correre sui binari del tram. Mister Outram, l’ingegnere inglese padre di questo mezzo di trasporto, era convinto che la sua creatura avrebbe avuto un futuro glorioso, così non è stato ma oggi dopo la pandemia e soprattutto, dopo i disastri ambientali e i cambiamenti climatici che stiamo vivendo, qualcosa sta cambiando. I primi tram erano già operativi alla fine del 1800, anche allora si rivelarono subito il mezzo di trasporto più pratico e meno inquinante, ma per una serie di scelte, soprattutto politiche, furono poi smantellati per fare posto alle automobili. La scelta di favorire la gomma al trasporto elettrico non si è rivelata vincente a lungo andare. Oggi però tutto il Mondo torna a guardare al tram, ed è facile capire perché: il tram non inquina, non produce emissioni climalteranti, può contenere 200 persone, gli autobus ne contengono meno, rende ordinato il traffico: i più indisciplinati automobilisti hanno timore a parcheggiare sui binari. Anche l’inquinamento acustico è ridotto al minimo. Il costo di realizzazione di una linea tranviaria è inferiore a quello della metro, e il servizio è più capillare. L’inserimento dell’impianto tranviario è spesso occasione di una riqualificazione delle strade attraversate grazie all’allargamento dei marciapiedi, al miglioramento della viabilità e dell’arredo urbano ( vedi fioriere e isole pedonali). Le rotaie inoltre non hanno bisogno di terreno cementificato e possono passare su suolo erboso. A Vauban, quartiere car-free a sud di Friburgo, il tram occupa la parte centrale del boulevard, a destra e sinistra ci sono piste ciclabili e marciapiedi, e solo una minima parte è destinata alle auto. Le strade sono state liberate dal cemento, i tram passano ogni cinque minuti e la qualità della vita degli abitanti di Friburgo è tra le migliori in Germania. Molte altre città in Europa stanno scegliendo di ripristinare le linee tranviarie. La proposta che mi viene da fare è: “perché non farlo anche in penisola sorrentina?” Si potrebbe eliminare il traffico automobilistico e puntare su un mezzo ecologico che già in passato ha servito egregiamente le nostre comunità. Il ritorno di una linea tranviaria a Sorrento che possa eventualmente servire tutto il comprensorio sorrentino e anche quello amalfitano potrebbe rivelarsi una soluzione agli atavici problemi di vibilità del nostro contesto. Puntare su un mezzo ecologico come il tram per eliminare auto e pullman, che intasano le nostre strade, è una soluzione che varrebbe la pena prendere in considerazione. Intanto a Genova dove il traffico “impazzito” ha reso invivibile la vita ai liguri è nato il comitato “Sì Tram”, che sta portando avanti proprio questa tesi, e sulla stessa lunghezza d’onda sono oggigiorno molti amministratori di diverse città in Europa. In penisola sorrentina, dove il tram in passato è stato già sperimentato con successo, perché non cominciare a pensarci?
di Luigi De Rosa
(foto d’epoca tratte dal web)