Sorrento. Intervento di Mario De Angelis in merito all’intervista sul turismo rilasciata a Positanonews da Gino Acampora
Riportiamo l’intervento pubblicato da Mario De Angelis sul suo profilo Facebook relativamente alle dichiarazioni sul turismo a Sorrento rilasciate a Positanonews da Gino Acampora (CLICCA QUI per leggere l’articolo).
Ho letto con molto piacere l’intervista rilasciata da Gino Acampora a Positanonews, con la quale si forniscono informazioni e motivazioni che hanno portato i maggiori TO del Regno Unito a dismettere quasi totalmente la destinazione Sorrento per la stagione 2020.
Ho molto apprezzato anche i dati statistici da lui forniti in merito alle presenze per nazione di provenienza dei flussi turistici. Conoscendo la sua serietà, la capacità ed impegno nel promuovere il turismo locale, non ho motivo di dubitare della veridicità delle sue affermazioni. Resta pur tuttavia qualche dubbio in merito al fatto che all’Italia (Sorrento) sia stata dedicata la stessa attenzione riservata ad altre destinazioni che notoriamente movimentano un numero di passeggeri nettamente superiore.
La citazione del Portogallo non è appropriata avendo questo paese che aveva in un primo tempo contenuto molto bene la pandemia, poi registrato un numero sempre maggiore di casi. Mi rendo assolutamente conto e concordo che fare turismo in Italia è cosa molto difficile. Questo, oltre ai tanti cavilli burocratici, è dovuto al fatto che molto spesso ad occuparsi dell’argomento sono persone sprovvedute ed incapaci.
Se posso permettermi, come spesso accade nel nostro Paese, le persone sbagliate al posto sbagliato. Mi sia consentito un appunto, sarebbe stato opportuno fornire queste informazioni prima e in maniera costante, non solo ai diretti interessati ma alla cittadinanza tutta. Mi chiedo, inoltre, se non fossero stati forniti per gentile concessione di Gino Acampora i dati relativi alle presenze e dei trend dei flussi turistici, ci sarebbe stato un Ente, Associazione o altro che si sarebbe preoccupato di farlo?
Nulla da eccepire sull’analisi fatta in merito alla necessità di lavorare con tutti, sia TO che OTA, così come con altri soggetti. Ma proprio per questo ritengo necessario rivedere i termini di collaborazione.
Non si può negare che quasi sempre gli hotels sono soggetti a lacci e lacciuoli contrattuali
che ne inibiscono fortemente le possibilità di gestire in maniera più autonoma la loro
capacità ricettiva. Questo resta il vero argomento di discussione che spero i tanti e qualificati responsabili del turismo locale vorranno considerare. Grazie per l’attenzione.