Sorrento,oltre il lavoro anche il mare è negato ai lavoratori stagionali del turismo.

11 luglio 2020 | 09:43
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Sorrento,oltre il lavoro anche il mare è negato ai lavoratori stagionali del turismo.

Ordinanze varie e spesso contraddittorie; prezzi esorbitanti anche lungo quelle che sono definite spiagge libere ed occupate dai gestori per consentire le distanze; scogliere del demanio occupate illegittimamente dove con arroganza e prepotenza, spesso sotto gli occhi inerti delle autorità preposte, si impone un pagamento per l’accesso. Una assurda situazione che ancora una volta castiga le famiglie meno abbienti tra cui i lavoratori stagionali del turismo, al momento senza lavoro e con un bonus di 600euro, quanto capita!  Ai quali viene precluso fin anche quei pochi  momenti di gioia da trascorrere al mare  insieme alla famiglia, per non pensare ad altro…-  

Sorrento – Stavolta, ha avuto una certa risonanza ed apprezzamento uno dei post che  ogni giorno l’avvocato Gaetano Milano, da un po’ di tempo a questa parte si diletta (suo dire) a pubblicare sulle pagine di Facebook.Oggetto del quotidiano intervento (che da varie parti vengono ormai definite delle verie e proprie perle di saggezza per una popolazione, quella sorrentina, che come al solito incanalata e senza una obbiettiva opinione, si avvia alle elezioni amministrative) l’allontanamento di alcuni adolescenti, probabilmente di provenienza extra territoriale, che intendevano raggiungere la spiaggia dalla stazione di Meta. Un episodio che sembrerebbe  aver colpito la sensibilità dell’ Avvocato che ha sottolineato l’evidenza di un diritto senz’altro negato. Dato che le limitazioni dettate dall’attuale emergenza sanitaria non dovrebbero tuttavia comportare un divieto alle nostre spiagge a chi non è residente. Pertanto il mare in penisola, anche se con  appositi regolamenti dettati dal particolare momento, dovrebbe essere accessibile a tutti. Senz’altro un intervento condivisibile, quello dell’A.D. della Fondazione Sorrento. Il quale rincarando la dose circa le Ordinanze varate dai comuni peninsulari, che sebbene ritenute comprensibili peccano senz’altro di elementi incostituzionali, allarga il suo punto di vista sull’attuale situazione del  Paese. Rassomigliante per lo più ad una repubblica delle banane e non ad una democrazia compiuta dove il senso dello Stato sembrerebbe essere sempre più errante. Così come le garanzie e i diritti individuali e collettivi tanto cari all’indimenticabile Enrico Berlinguer.  Nel condividere pienamente che  tutti hanno diritto al mare, i cittadini residenti così come  la popolazione adolescente extra territoriale (sebbene ogni giorno ingolfa i treni già traballanti della Circumvesuviana e di conseguenza le strade e le spiagge di Meta , provocando i ben noti  disordini e  disagi rilevati negli anni scorsi ,tanto da costringere il Sindaco Tito a varare  degli appositi provvedimenti), tuttavia sarebbe stato opportuno che una voce autorevole, come quella dell’ Avv. Milano, in merito anche  all’ accesso alle spiagge 2020, avesse posto l’attenzione e la sua sensibilità altrove. Ovvero alle tante famiglie meno abbienti del territorio ed in particolare a quelle dei  lavoratori stagionali del turismo, che visto l’attuale grave crisi e la successiva mancanza di lavoro, possono “dedicare” molto più tempo alle famiglie trascorrendo, a differenza degli anni passati, magari qualche giorno insieme al mare. Quella che nonostante le palesi difficoltà economiche potrebbero essere individuati come “momenti di distrazione” per tanti padri di famiglia (per non pensare alle criticità del presente e quelle molto più complesse del prossimo futuro) e passare qualche ora in armonia con i propri cari in spiaggia, a quanto pare, neanche si può realizzare!  Come è noto dopo le disposizioni varate dal Governo e le successive ordinanze comunali anche gli operatori turistici e nello specifico i gestori degli stabilimenti balneari, sono soggetti a rispettare ed applicare determinate regole. Le quali , come spesso accade in questo Paese, una volta varate non vengono rispettati a causa di mancanza di controllo da parte delle autorità preposte. Come sta capitando a Sorrento ed in altri comuni, dove intere aree di  quelle poche spiagge libere ancora disponibili, sono  state date in affidamento ai privati ,per ampliare le aree di operazione in modo da rispettare i distanziamenti. Con la conseguenza che chi deve recarsi al mare , non avendo le possibilità economiche (come appunto i lavoratori stagionali del turismo) per accedere ad uno stabilimento balneare, gli viene vietato anche l’accesso a quelle che fino a qualche mese fa erano ritenute spiagge  aperte a tutti. Non solo, la mancanza di controllo,  ha fatto sì che i prezzi lievitassero in modo sproporzionato e che il mare è diventato improvvisamente qualcosa di pregio, il cui accesso è consentito soltanto a chi può permetterselo e non a chi attualmente vive con un sussidio dello Stato di 600 euro(qualora viene elargito). Spiagge e scogliere accessibili ai meno abbienti, anche quest’anno in barba a norme e leggi che regolano in Demanio marittimo, continuano ad essere occupate illecitamente da pseudo gestori che con prezzi talvolta esorbitanti, senza che alcuna Autorità preposta intervenga, vietano sia il libero accesso che la sosta sul suolo demaniale. Una situazione del tutto inaccettabile a cui nessuno (Amministrazione comunale ed Autorità di Pubblica Sicurezza) ancora una volta riesce a dare una concreta soluzione o quanto meno una risposta alle tante contestazioni. Forse perché si è in campagna elettorale e determinati equilibri, relativi a consistenti bacini di voti, meglio non modificarli. Non importa se il lavoratore stagionale, spesso contestatore verso determinati andazzi, oltre a morire di fame , non può accedere neanche al mare durante questo periodo estivo.

Lo si potrà permettere senz’altro il prossimo autunno (e magari con una pietra al collo)quando i giochi saranno fatti.

In conclusione ci viene da dire, al caro Avvocato Milano, che i problemi , quelli veri e crudi , non sono da ricercare nel negato accesso alle nostre spiagge ai giovani adolescenti , spesso irrequieti, provenienti dai paesi vesuviani, ma bensì sul nostro territorio. Dove la situazione attuale di tante famiglie rasenta l’impossibile e si avvia ad essere esplosiva. Infine, in merito alle ordinanze varate recentemente  dai comuni, sulla cui costituzionalità, come ribadito,si potrebbero nutrire forti dubbi,visto determinate inaudite situazioni come quella del precludere l’ accesso alle nostre spiagge ad una parte di popolazione meno abbiente e già sofferente di suo, senza scomodare il grande Berlinguer, ci sarebbe da dire  che in questo periodo e non solo, qualche nostro amministratore, oltre al senso dello Stato, parrebbe aver perso persino il senso del pudore! – 11 luglio 2020 – salvatorecaccaviello