Sorrento . Profondo rosso

29 luglio 2020 | 23:18
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Sorrento . Profondo rosso

Sorrento ( Napoli ) . Maggioranza ed opposizione stanno sul piede di guerra perché vogliono far parte dei tavoli intorno ai quali siederanno, discuteranno e decideranno come spendere i fondi che pioveranno sull’Italia nel secondo semestre del prossimo anno. Nel frattempo discutono, litigano, propongono, chiedono, sollecitano del tutto incuranti del fatto che i fondi promessi non sono stati ancora elargiti ed il “piatto” piange se, come ha imprudentemente dichiarato il Ministro Roberto Gualtieri, ai commercialisti che chiedevano un rinvio delle numerose scadenze fiscali, che non potevano essere concesse proroghe perché non ci sono soldi in cassa e quegli otto miliardi che i cittadini debbono pagare ci servono immediatamente. Nonostante la massa ingente di titoli che lo Stato emette per rastrellare danaro, le casse sono vuote ed i cittadini, stremati dalla crisi economica e dalla pandemia, debbono pagare subito per consentire il pagamento degli stipendi dei salari e delle pensioni. Lo Stato, proprietrio unico di Bancoposta SpA, rastrella quotidianamente danaro da questa banca anomala che deve versarlo alla Cassa Depositi e Prestiti, il pozzo senza fondo dal quale lo Stato attinge le risorse necessarie per”aiutare” imprese decotte, per salvare posti di lavoro, per far distribuire risorse alla categoria sociale che dispone del gruppo di pressione più attivo. Il debito dello Stato Italiano nei confronti dei cittadini e delle banche lievita ed ha raggiunto cifre da capogiro. I pensionati ed i dipendenti pubblici vengono pagati poco ma vengono pagati, ma i fornitori di beni e servizi e le imprese che hanno realizzato “lavori pubblici” attendono anni per riscuotere i loro crediti e, frequentemente, quando è troppo tardi per rimettersi in marcia. Prima che le organizzazioni malavitose acquisiscano altre imprese sarebbe opportuno programmare l’immediato pagamento di tutte le somme a loro dovute. I politici sanno che i lavori pubblici sono il volano dell’economia non solo quando allestiscono i cantieri, assumono personale, acquistano impianti e macchinari, materie prime e/o manifatti, ma anche quando, riscosso il credito, pagano i fornitori di beni e servizi, i dipendenti, gi enti prevdenziali ed assistenziali e, questi, a loro volta pagano i debiti che erano stati costretti a contrarre. Per trasformar il circolo vizioso dei debiti in circolo virtuoso è necessario che lo Stato Italiano attinga al MES subito, prima che sia troppo tardi. Se come allocchi attenderemo che la manna scenda dal cielo porgeremo ai delinquenti su di un piatto d’oro ciò che resta dell’Italia … e loro, siatene certi, dimostreranno di essere degli ottimi amministratori. prof. Francesca LAURO