Tempo libero e cultura, Ernesto Ferrante (candidato sindaco “Uniti per Cesa”): “Dalla strada alla storia, quando la memoria abbraccia il futuro”

11 luglio 2020 | 09:35
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Tempo libero e cultura, Ernesto Ferrante (candidato sindaco “Uniti per Cesa”): “Dalla strada alla storia, quando la memoria abbraccia il futuro”

CESA. “Gli incontri di questi giorni e il confronto con giovani e meno giovani, ci stanno consentendo di arricchire due parti assolutamente non secondarie del nostro programma: quelle dedicate al tempo libero e alla cultura”. A parlare è il candidato sindaco della lista civica “Uniti per Cesa”, Ernesto Ferrante, che così descrive quanto sta avvenendo in una fase di preparazione alle elezioni comunali tanto delicata quanto determinante.

“Su suggerimento di un gruppo di amici e sostenitori esperti in materia – ha detto l’aspirante alla fascia tricolore -, abbiamo deciso di puntare sulla riscoperta dei giochi popolari, punto di incontro fra tradizione culturale ed attività ludico-ricreativa, oltre che veicolo di aggregazione popolare. Faremo leva sulla loro reintroduzione al fine di ravvivare le serate primaverili ed estive, non trascurando l’incentivazione dei giochi da tavolo nel periodo invernale”.

Un progetto per la Cesa del futuro che punta fortemente sul centro storico: “Abbiamo pensato di sperimentarvi i cosiddetti ‘vicoli danzanti’, ovvero spettacoli di danza itineranti per le viuzze interne, in collaborazione con le associazioni impegnate nella promozione di queste peculiari attività – afferma 42enne -. L’organizzazione non saltuaria di eventi di questo tipo, darebbe maggior lustro all’immagine della nostra comunità al cospetto degli occhi curiosi dell’intera provincia. La rinascita di un paese passa anche per l’attenzione che si ha per la pittura, la lettura, l’arte, la musica e il teatro”.

Priorità alla cultura in tutte le sue forme: “Bisogna istituire una fiera di scambio dei libri nei pressi della biblioteca comunale ed incoraggiare gli artisti emergenti ad esporre e condividere le loro creazioni – si pone come obiettivo Ferrante -. Il tutto è realizzabile ad un costo modico e darebbe, a tutti noi, un valore aggiunto altissimo dal punto di vista culturale ed aggregativo. La nascita di un laboratorio teatrale favorirebbe il superamento dei problemi che normalmente si manifestano durante la crescita di tanti giovani: la timidezza, il cattivo rapporto con il proprio corpo, l’eccessiva aggressività, la difficoltà a misurarsi in contesti diversi. L’esperienza teatrale stimola inoltre le diverse forme di apprendimento – conclude -, potenziando ed indirizzando le energie creative ed alimentando il gusto estetico e artistico”.