Trattoria Chantecler’s, per gustare i sapori della tradizione culinaria sorrentina in un ambiente suggestivo e unico nel suo genere.
Sorrento – Arrivati in Piazza Tasso, il salotto buono della Città di Sorrento solitamente affollato di turisti stranieri che quest’anno, ahinoi, il coronavirus ha tenuto lontani, anziché imboccare il Corso Italia scegliete Via Pietà, che è una stradina che fa parte dell’antica pianta urbanistica della città del Tasso organizzata per cardini e decumani. La strada conserva ancor oggi, per buona parte della sua lunghezza, intatte le caratteristiche architettoniche dell’antico decumano. Alzate lo sguardo e scorgerete tra i palazzi notevoli esempi di architettura medievale. Meritano, a tal proposito, menzione il Palazzo Correale con accanto la chiesa di Santa Maria della Pietà, Palazzo Veniero e la loggia di vico Galantario. In questa stradina così suggestiva dal 2000 ha sede la Trattoria Chantecler’s che ha come caratteristica quella di svilupparsi nel Gran Salone al piano terra di una casa patrizia rinascimentale e di conservare disegno e stile dell’Alto Medioevo. Entrando nella trattoria, chi non è a digiuno di stili architettonici antichi riconoscerà una volta a padiglione lunettata, dove i peducci o i capitelli penduli con scanalature tra il collarino e gli ovoli che sorreggono le lunette sono ascrivibili all’ambiente di lavoro di Giuliano da Maiano, il più autorevole tra i volgarizzatori del gusto fiorentino nella produzione napoletana degli ultimi decenni del XV secolo. Bellissime le “riggiole” esposte alle pareti come quadretti, sono mattonelle in ceramica spesso maiolicata e decorata a mano tipiche della tradizione ceramista amalfitano-sorrentina. In quest’ambiente così affascinante Luigi Lazzazzera e la sua famiglia propongono una cucina dai sapori e dai profumi tipicamente sorrentini, che aspira a esaltare l’arte culinaria antica di un Corrado o un Artusi piuttosto che l’haute cuisine che va di moda oggi. Tra i primi piatti non posso non ricordare le penne con zucchine, piatto principe dell’estate sorrentina, un classico come gli gnocchi alla sorrentina, e poi le tagliatelle con noci e salvia senza dimenticare gli spaghetti con i frutti di mare. Tra i secondi oltre le carni declinate nelle cotture classiche di scaloppine, salsicce e bistecche, il pesce fresco, i calamari e i gamberi sono da gustare secondo le cotture più svariate che vi consigliarà lo chef. Che veniate a pranzo o a cena troverete un’atmosfera tranquilla e conviviale che d’estate potrete sperimentare anche comodamente seduti ai tavolini posti negli spazi esterni alla trattoria. Un po’ come Chantecler, il re dei galli, dopo la battaglia e il viaggio per la riconquista del suo trono, che ci descrive amabilmente Rostand nell’omonima opera letteraria, vi potrete sedere ai tavoli dell’elegante salone, dopo una giornata trascorsa viaggiando tra le isole o lungo la costa amalfitana, e gustarvi finalmente un sontuoso piatto del giorno di mare o di terra consigliato con competenza dal vostro ospite Luigi Lazzazzera. A me è piaciuta e vi consiglio la spigola all’ammiraglia, una vera antologia di sapori e profumi del mare di Sorrento avrebbe chiosato Cyrano, ancora un personaggio di Edmond Rostand, in attesa che qualcuno gli versasse del vino, un bianco, un Vermentino, naturalmente.
di Luigi De Rosa