Un saluto a Luciano De Crescenzo da Positano
“Credo di essere una di quelle scalette con soli tre gradini, che si trovano nelle biblioteche e che consentono di prendere i libri dagli scaffali che stanno più in alto“, Luciano De Crescenzo scriveva questa frase alcuni anni fa nel suo saggio “Storia della filosofia medioevale“, il terzo di quella serie di testi divulgativi che dedicò alla Filosofia, che lo resero famoso in tutto il Mondo perché rendeva comprensibile a tutti un argomento spesso appannaggio solo di pochi eletti, e con questa frase rispondeva anche, con umiltà e signorilità, a chi magari questo veder parlare lui, ex ingegnere dell’Ibm, di Filosofia proprio non lo digeriva, eppure la grandezza di uno scrittore sta soprattutto nella chiarezza espositiva. Il concetto nasce nella testa dello scrittore e deve finire in quella del lettore, se non succede, cambiate mestiere, lo scrive Stephen King, lo stesso pregio non è mai mancato al Signor Bellavista. A un anno di distanza dalla sua morte, avvenuta a Roma il 18 luglio 2019, nella sua Napoli stamani alla presenza del sindaco Luigi De Magistris gli è stato dedicato un murale. Anche a noi di “Positanonews” in quest’occasione fa piacere ricordare Luciano De Crescenzo, che si è sempre rivelato un grande estimatore, amico e frequentatore di questa città, forse per una natulare simpatia per i “gradini” che in questo paesino d’incanto non mancano, perdonatemi la battuta, ma non posso parlare di Luciano senza ricordarlo con un sorriso. Saluto De Crescenzo con una sua frase: “Più che ambire al titolo di dottore, ognuno cerchi di guadagnarsi almeno quello di egregio [da ex gregis = fuori dal gregge] e di pensare con il proprio cervello, avendo in massima cura le tradizioni”. Non so cosa avrebbe pensato di questa pandemia, ma certamente ci avrebbe invitati a pensare alla salute e a non comportarci da pecore.
di Luigi De Rosa